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A “Spoleto incontra Venezia” assolutamente da ammirare le opere di Claudio Scandura

4 Settembre 2014 da ufficiostampa

Claudio Scandura partecipa alle rinomate mostre di “Spoleto incontra Venezia” esponendo i suoi pregiati quadri accanto a personalità di spicco del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, sotto l’autorevole curatela del critico Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes. Il periodo di svolgimento va dal 28 settembre al 24 ottobre 2014. L’edificio designato per accogliere l’evento è l’elegante Palazzo Falier, costruito nel XV secolo, a Venezia, sul Canal Grande.

Pittore di formazione autodidatta, inizia la carriera a 19 anni, raggiungendo fama internazionale. La sua produzione è conservata in pregiate collezioni pubbliche e private. Nelle opere sono rappresentati campi da golf, tavoli da biliardo, interni, istanti di vita quotidiana, scorci suggestivi di Venezia, realizzati con tonalità cromatiche essenziali, che offrono visioni di scenari dall’intenso e armonioso realismo, frutto dell’ispirazione classica in sinergia con l’ambientazione moderna e attuale. L’osservatore deve abilmente compenetrare la scena rievocate e carpire la giusta chiave di lettura interpretativa.

Sull’ispirazione, che lo guida durante la fase creativa, Scandura spiega “Un’opera nasce dall’idea di rappresentare un paesaggio, una figura, un volto o una scena di vita. A volte ho in mente uno sfondo, a cui conferisco un senso con una figura o una scena di vita. Altre volte l’idea di partenza è una figura o una scena di vita e allora attorno ad esse adatto lo sfondo. Inizio un’opera per raccontare qualcosa alla gente con i colori e cerco di farlo nella maniera più chiara possibile, affinché chiunque possa capire il significato di ciò che sta guardando. L’arte deve essere un piacere per tutti e non per i soli conoscitori. L’arte è l’espressione massima della vita. È espressività, creatività, fantasia. È ricerca di ciò che è bello e armonioso. Per chi fa arte è ricerca di se stesso”.

Sulle tecniche strumentali di lavorazione utilizzate dice “Non dipingo mai di getto. Prima squadro la tela, poi vi eseguo il disegno base, quindi inizio a dipingere come fosse un puzzle. Quando la colorazione base è completa passo al chiaro scuro e alle sfumature, che amalgamano e armonizzano il tutto”.

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