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In aumento i casi di chikungunya in Italia

21 Luglio 2014 da dagata

In aumento i casi di chikungunya in Italia

 

I casi di chikungunya, una malattia acuta virale raramente mortale trasmessa da zanzare solitamente del genere Aedes spp che di norma genera febbre alta, forti dolori articolari e mal di testa, ma può causare anche nausea e stanchezza, sono in aumento in Italia.

Al 31 maggio 2014 il Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss ha già registrato 10 casi, mentre lo scorso anno nello stesso periodo erano solo tre. L’incremento è legato all’espansione dell’epidemia in Paesi come l’Asia, l’America Centrale e i Caraibi, e dunque “all’importazione” dall’estero e non al fatto che essa si stia avvicinando all’Italia, indica Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Comunque per non creare facili allarmismi dei 10 casi importati segnalati, l’80% aveva storia di viaggio nei Caraibi durante il periodo di incubazione della malattia. Questo incremento, oltre che essere legato a un miglioramento della sorveglianza epidemiologica e delle capacità di laboratorio nelle Regioni italiane. Nel novembre 2013 sono state per la prima volta scoperte uova di zanzara tigre al nord delle Alpi. In ogni caso l’insetto presente sul territorio non è portatore della malattia e visto che esso apprezza le regioni calde, un’eventuale popolazione non sopravviverebbe comunque all’inverno.

La zanzara tigre può trasmettere malattie che fino ad ora erano sconosciute in Italia, come la febbre di chikungunya o il dengue. Sempre per lo stesso motivo anche i casi di quest’ultimo virus sono in aumento negli ultimi anni.

Di seguito in tabella la distribuzione dei casi importati di Chikungunya, Italia 2011-2014

Anno             Chikungunya

2010                 7

2011                 2

2012                 5

2013                 3

2014               10

In considerazione dell’inizio della stagione turistica, anche verso i territori interessati dai focolai e alla luce dei campionati mondiali di calcio in corso in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014, si raccomanda di:

per la popolazione generale

•mettere in atto tutte le possibili misure per evitare le punture di zanzara. Per le misure comportamentali da adottare si vedano i “Consigli sulla prevenzione di alcune malattie infettive” (pdf 1,5 Mb) disponibili sul sito del ministero della Salute

•rivolgersi quanto prima al proprio medico curante in caso di sintomi e segni clinici come esordio acuto di febbre >38,5°C e poliartralgia grave (tale da limitare le normali attività quotidiane), in assenza di altre cause, soprattutto se nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi si è soggiornato in un’area con casi autoctoni di Chikungunya riportati di recente o in passato

per gli operatori sanitari

•porre particolare attenzione alla sorveglianza epidemiologica della Chikungunya per identificare precocemente i casi importati di malattia e intraprendere una serie di misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione nel periodo di presenza del vettore sul nostro territorio (15 giugno-30 novembre).

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