Mercato del caffè si scopre sempre più fragile (soprattutto per la crisi climatica)


Nelle nostre abitudini quotidiane c’è un gesto semplice che apre la nostra routine mattutina, ossia la degustazione di una tazzina di caffè. Ma dietro a questo appuntamento apparentemente banale e scontato ci sono storie in cui si mescolano economia e clima, che rischiano di cambiare il mercato del caffè per molti anni a venire.
Cosa succede al mercato del caffè
Dietro la produzione del caffè c’è un’attività che influenza e al tempo stesso viene influenzata dal clima. Negli ultimi anni soprattutto questo secondo aspetto sta diventando prevalente, perché i cambiamenti climatici (lega si è riscaldamento globale) stanno rendendo il mercato del caffè è sempre più instabile. In particolar modo si assiste ad una contrazione dell’offerta pressoché costante.
Gli eventi climatici avversi
L’aumento delle temperature, un clima più secco in alcune aree e fenomeni meteorologici di straordinaria portata in altre stanno incidendo sulla produzione globale di caffè. A soffrire sono soprattutto i piccoli coltivatori, che messi assieme rappresentano il 60% di tutto il caffè che viene bevuto nel mondo (questo scenario vale soprattutto in Vietnam). Quasi la metà già vive sotto la soglia della povertà, e di fronte agli eventi estremi meteorologici diventano sempre più vulnerabili.
Secondo alcune stime recenti, entro il 2050 più della metà delle terre che sono utilizzate per la coltivazione del caffè potrebbero non essere più sfruttate per questo scopo.
La fragilità delle catene di approvvigionamento
Oltre gli squilibri da un punto di vista climatico, il mercato del caffè risente anche di fattori sistemici. Le catene di approvvigionamento sono vulnerabili e tra chiusure, ritardi nei trasporti e mancanza di manodopera il contraccolpo è feroce. Non da ultimo, la situazione geopolitica ha messo un ulteriore carico su una situazione già fragile.
Lo squilibrio di mercato
Se da un lato il mercato del caffè è caratterizzato da una tendenziale contrazione dell’offerta, dall’altro la domanda non smette mai di essere solida. Il principale sbocco del mercato del caffè si concentra soprattutto nei paesi nordici del mondo. In special modo Europa e Nord America.
Uno squilibrio tra domanda e offerta rischia di innescare sul mercato del caffè un forte aumento dei prezzi. E i segnali in tempo reale ci dicono che ciò sta già avvenendo, visto che sul finire dello scorso anno la varietà arabica costava il 60% in più rispetto all’anno precedente, mentre il prezzo della varietà robusta era raddoppiato. A causa del calo della produzione e quindi dell’offerta anche il 2025 si candida ad essere un anno all’insegna dei rincari.
La speculazione aggrava lo scenario
Non bisogna poi trascurare il ruolo della speculazione finanziaria. Il caffé è una delle commodities più negoziate sia sul mercato spot che su quello dei futures, è uno degli asset presenti nei broker opzioni binarie e negli investimenti sulle vanilla options, è al centro di moltissimi derivati e dei fondi ETF.
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