Industria del riso, Italia in difficoltà a causa delle importazioni straniere
helly
C’è una minaccia costante che sta facendo suonare sempre più forte un campanello d’allarme per l’industria del riso italiano. E’ la concorrenza straniera a basso costo, che sta prendendo sempre più il sopravvento nel mercato interno, schiacciando il valore del prodotto made in Italy.
La situazione critica dell’industria del riso
I dati di questo fenomeno sono stati illustrati da Coldiretti, che ha sottolineato il buon livello della nostra annata agricola, visto che la produzione è rimasta di poco superiore ai livelli del 2024. Ma al tempo stesso, pur continuando a produrre riso di altissima qualità (spedito in tutto il mondo), siamo costretti a svenderlo per via della concorrenza straniera a basso costo.
Le quotazioni di varietà pregiate come Carnaroli e Arborio sono crollate in pochi mesi: il prezzo al chilogrammo è passato da 1-1,10 euro a 60-70 centesimi. Con questi prezzi, non si riesce neppure a coprire integralmente la spesa sostenuta dai risicoltori per coltivare, raccogliere e lavorare il prodotto.
La minaccia straniera
Come detto la minaccia arriva dall’estero. L’incremento delle importazioni di riso straniero è stato pari al 10% nei primi sette mesi del 2025. Tradotto in termini assoluti sono circa 208 milioni di chili di riso importati in Italia, provenienti soprattutto da Paesi extraeuropei e con una qualità molto bassa. Nella maggior parte dei casi, questo riso viene venduto come prodotto generico o trasformato in confezioni che confondono il consumatore. Il guaio è che gli indicatori che anticipano il trend segnalano ulteriori incrementi in futuro.
Ma perché sta affluendo così tanto riso dall’estero? Grazie alle tariffe agevolate che discendono dal Sistema delle preferenze generalizzate (Spg) dell’Unione Europea. In pratica i Paesi in via di sviluppo possono esportare determinati prodotti in Europa a dazi ridotti o nulli. Questa misura, che in teoria serve a sostenere le economie più deboli, finisce però per creare un danno enorme all’industria del riso italiana.
Un’eccellenza italiana sotto scacco
La situazione è grave, perché l’industria del riso è uno dei tasselli più importanti del nostro settore agroeconomico. L’Italia infatti è il primo produttore europeo, ha oltre 200mila ettari coltivati e attorno al comparto lavorano migliaia di persone.
Ma oltre dal danno economico, c’è da considerare anche il rischio per la salute dei consumatori, visto che spesso questi prodotti non rispettano gli stessi standard qualitativi e ambientali previsti per le produzioni europee. Infatti in alcuni Paesi (come Cambogia, Myanmar, Pakistan o India) vengono utilizzati fitofarmaci e pratiche agricole non consentite in Ue.
Inserito in Economia e finanza |
Nessun Commento »