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Il turismo c’è, ma è cambiato e gli operatori che tipo di imprenditori vogliono essere?

5 Settembre 2025 da Borderline Agency

Basta uno sguardo approfondito per scoprire una realtà più sfumata. Serve visione tra difficoltà, cambiamenti e nuove esigenze. Per Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, la crisi si risolve solo con una presa di coscienza e investimenti strategici sull’offerta, quindi su strutture, servizi e capitale umano.

 

Negli ultimi tempi, titoli come “Il turismo è in crisi”, “Prenotazioni in caduta libera” e “Località estive deserte” si sono moltiplicati su giornali e siti web. Tuttavia la situazione è più complessa di quanto possa sembrare a un primo sguardo e addetti ai lavori come Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, sono in prima linea per interpretarla e trovare soluzioni che si rivelino opportunità per il settore turistico che oggi paga il pegno di un sistema che è oggetto di forti cambiamenti.

Secondo Ipsos, per il periodo luglio-settembre 2025 solo il 72% degli Italiani ha in previsione una vacanza, contro il 76% registrato nel 2024. (https://www.ipsos.com/it-it/estate-2025-vacanze-italiani). Job in Tourism ha segnalato che quasi metà degli italiani non sarebbe partita, principalmente per motivi economici. (https://www.jobintourism.it/news/le-vacanze-degli-italiani-piu-corte-piu-frammentate-e-non-per-tutti/). La tendenza è dunque che le vacanze diventino più brevi e distribuite, con una preferenza ai long weekend e la destagionalizzazione.

Scelte su cui incidono indubbiamente una minore disponibilità economica, ma anche un aumento non solo sul luogo di vacanza. Codacons evidenzia rincari importanti: +35,9 % su voli nazionali, +10,9 % traghetti, +9,9 % noleggi auto, più aumenti anche nei servizi balneari e ricettivi (https://www.open.online/2025/08/11/estate-2025-dati-turismo-italia-spiagge-vuote-arrivi-numeri/). Secondo ‘Il Corriere’, l’inflazione generale influisce: spesa salta al +3,2 %, voli +7,4 %, treni +0,2 % (https://www.corriere.it/politica/25_agosto_13/vacanze-battaglia-numeri-crisi-d01207b1-9588-4dee-a296-73aa105fdxlk.shtml). A giugno-luglio, cali tra il 15 % e 25 % nelle presenze sulle spiagge, specie in Emilia-Romagna, Calabria, Toscana e Lazio (https://tg24.sky.it/lifestyle/2025/08/05/vacanze-estate-2025-spiagge-montagna). Si registrano più presenze nord-europee, in alcune zone balneari superano il 50% (https://initalia.virgilio.it/estate-record-o-flop-dati-turismo-italia-109487) mentre le Dolomiti e le aree montane registrano boom di afflusso, attirando sia italiani sia stranieri (https://www.theguardian.com/world/2025/aug/09/italians-beaches-summer-costs-private-concessions-resorts). Secondo l’indagine della testata, gli italiani evitano i litorali a pagamento per i prezzi elevati: calo del 15-25 % di frequentazioni rispetto al 2024, con prezzi aumentati del 17% rispetto a quattro anni fa, con giornalieri che superano i 90 € in alcune località, con le montagne traggono vantaggio da queste dinamiche, diventando destinazioni alternative più economiche e fresche. Federalberghi segnala presenze totali in linea con il 2024, ma soggiorni più brevi, ma di fatto la stagione 2025 è segnata da luci e ombre: più stranieri, meno italiani, più vacanze in montagna, soggiorni ridotti, meno disponibilità economica, ma anche meno tolleranza ai rincari spesso visti come ingiustificati.

Una stagione dunque all’insegna dell’incertezza e dei costi crescenti, ma che secondo Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, è inutile categorizzare come la crisi del turismo, quanto semmai una sua evoluzione che non si risolve con slogan o panico, ma con analisi e investimenti strategici sull’offerta, quindi su strutture, servizi e capitale umano.

L’estate 2025 mostra un turismo in trasformazione più che in collasso: in molti continuano a viaggiare, ma con modalità diverse, come vacanze più brevi, mete alternative, maggiore selettività nelle spese. Le cause principali? Rincari generalizzati, mancanza di soldi per molti Italiani, crescente competitività delle destinazioni estere e montane e la necessità di un modello di offerta sempre più curato, dinamico e umano. Così sottolinea Maurizio Galli, forte dell’esperienza data di Formazione Alberghiera, scuola da lui stesso ideata nel 2018 che ha fatto della formazione sul campo la propria cifra distintiva, con oltre 3.000 ore annue svolte direttamente in azienda, grazie a un team di docenti tutti professionisti attivi nel settore, con un approccio pragmatico, attuale e orientato ai risultati.

La chiave non è lamentarsi dei problemi strutturali: è riqualificare l’esperienza turistica attraverso formazione e cura del capitale umano. Solo così il settore può reagire, distinguersi e tornare a prosperare. “Non è vero che non c’è turismo, ma un cambio del modello stesso, dove il pubblico spende con più attenzione, osserva ciò che gli viene offerto e lo valuta, cerca di vivere la vacanza in maniera coinvolgente e non più passivamente sotto un ombrellone, non accontentandosi più di tutto ciò che gli viene proposto” chiosa Maurizio Galli che puntualizza come non solo i prodotti, ma anche i servizi e le persone preposte sono determinanti: “Il personale qualificato non è un costo, ma è una leva di fatturato: figure preparate sanno gestire check-in efficienti, upselling, prevenire lamentele e fidelizzare i clienti L’errore degli imprenditori è considerare lo staff come “tappabuchi estivi” piuttosto che asset strategici”.

La formazione continua non è un lusso ma una necessità per restare competitivi: il 79 % dei professionisti la reputa cruciale ed entro il 2030 si stima la creazione di 300-400 mila nuovi ruoli manageriali nel turismo (https://horecanews.it/formazione-continua-la-risposta-alla-sfida-del-personale-nel-settore-alberghiero). Per questo Maurizio Galli conclude con un appello al settore turistico: “Smettiamo di lamentarci della mancanza di personale e chiediamoci che tipo di datori di lavoro vogliamo essere. Costruire con visione richiede formazione, non improvvisazione”.

 

www.formazionealberghiera.it

 Formazione Alberghiera è una scuola di alta formazione del settore turistico ricettivo nata a Verona nel 2018 e divenuta uno dei principali punti di riferimento in Italia per tutti coloro che desiderano una formazione più pratica ed approfondita. Grazie ad importanti collaborazioni con Enti bilaterali, Università, Fondi interprofessionali, Associazioni di categoria e Federalberghi, Formazione Alberghiera concretizza la vision di eccellenza e di elevato standard qualitativo del suo fondatore Maurizio Galli, creando una squadra di docenti, tutti professionisti ed imprenditori del settore, in grado di andare oltre la teoria, per trasmettere i veri segreti pratici del settore. Formazione Alberghiera è l’unica scuola in Italia del settore a svolgere oltre 3.000 ore di formazione in azienda ogni anno.

 

www.borderlineagency.com

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