Storia del festino tradizionale festa popolare di Palermo
stefano24
La devozione, verso Santa Rosalia Patrona di Palermo, risale al 1600 quando, si narra, che per scoperta delle reliquie della santuzza (piccola santa in Palermitano, chiamata così, in segno di affetto da parte dei palermitani, per la giovane età di Rosalia Sibaldi, nata da nobili famiglia nel 1128) . nel ‘600, Palermo, aveva già da tempo conosciuto la peste, fino a quel momento non entrata per le ferrea regola di non far approdare, nel porto della città, navi che avessero solo il sospetto di portare il terribile morbo, ma a causa di una mazzetta, data ad un alto dirigente del porto, una nave infestata, riuscì ad approdare, portando a Palermo la peste, rovina e carestia. Palermo, fino a quel momento, tenuta fuori dalla disgrazia della peste, disgrazia in cui ormai versava il resto d’ Europa, si ritrovò calpestata e ridotta in miseria, fino a quando un cacciatore ebbe in sogno la santuzza, che gli svelò dove avrebbe trovato le proprie reliquie e che se le avrebbe fatto girare per le strade di Palermo, la città si sarebbe liberata dalla rovinosa peste. Il cacciatore si recò, proprio come svelato nel sogno, nel monte Pellegrino, in una grotta ormai sotterrata dalla terra, scavò e trovò le reliquie, le fece girare per le strade di Palermo , liberando per miracolo Palermo dalla peste. Rosalia aveva trovato lì la sua morte perchè appartenente ad una famiglia nobile di Palermo, si narra, abbia abbandonato tutto ritirandosi in clausura nel monte, anche perché era stata donata in moglie senza il suo consenso. Rosalia, visse rifugiandosi in un’umida grotta del monte Pellegrino, dove morì, oggi la grotta è stata trasformata in chiesa dai salesiani. Dagli inizi del 1600, da quando si iniziò a spargere la notizia della scomparsa dell’orribile peste per grazia di Rosalia, la nobile fanciulla diventò la santuzza ed ogni anno, da quando è diventata patrona di Palermo, il 14 Luglio, si festeggia nelle strade della città il Festino, con la processione, con a capo la nave nera, portatrice della peste e dietro una nave, con santa Rosalia decorata con fiori, in segno di rinascita della città. Durante il festino le bancarelle ambulanti vendono, fette di anguria fredda, i ‘Babbaluci cunsati’ lumache cotte e mescolate con aglio olio ed abbondante prezzemolo (il tutto si gusta con un buon bicchiere di vino bianco), lo sfincione pane di farina rimacinata, con sopra cipolla salsa e acciughe, frutta secca con simenza semi di zucca rossa, ‘Pane ca’Mevusa’ Panino con milza e polmoni di vacca, arancine con burro e carne che non sono altro che dei sufflè di riso, con formaggio e prosciutto (arancine al burro) o con un ragù di carne (arancine con carne), cannoli ripieni di ricotta, pignoccata e tante altre squisitezze che potrete gustare in uno dei fantastici catering dei maestri cascino. Il festino termina con ‘U’ iocu ri Fuoco’ giochi pirotecnici, accompagnati spesso da musica. La santuzza, nel santuario della grotta a monte Pellegrino ha due angoli importanti, uno è quello dedicato alla santa, con una statua coricata rivestita d’oro raffiguranti la Santa ed un altro, riservato ad oggetti di ex voto per ringraziamento di grazia ricevuta, spesso il Palermitano dedica anche, per grazia ricevuta ‘L’acchianata’ cioè la salita a piedi fino al santuario spesso anche con piedi scalzi. Altro angolo di Palermo caratteristico e suggestivo, sono le catacombe dove un’altra Rosalia da anni è motivo di pellegrinaggio per i turisti che vengono a Palermo, infatti le catacombe gestite dai cappuccini, oltre agli scheletri custodiscono una bambina di 4 anni, dai capelli color oro, appartenuta ad una nobile famiglia di Palermo che secoli fa incaricò un medico di Messina, per imbalsamare questa bambina, che disgraziatamente era venuta a mancare per conservare quella nobile bellezza, dal visino esile e dai capelli color oro, ancora oggi quella bambina sembra fatta di porcellana, anche se il segreto delle tecniche di imbalsamazione, sono ancora oggi motivo di studio, visto che il medico messinese nel passato non le ha mai svelate.
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