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Ordine Bizantino del Santo Sepolcro, filantropia ed ecumenismo tra storia e attualità

3 Giugno 2016 da inpress

Specchiata condotta. Lealtà. Nobiltà d’animo. Ecco alcune qualità richieste a chi aspira di far parte dell’Ordine Bizantino del Santo Sepolcro (Ordo Byzantinus Sancti Sepulchri), quasi millesettecento anni di storia e un’intatta volontà di promuovere attività umanitarie, culturali ed ecumeniche. L’Ordine ha sede a Malta ed è presente in oltre settanta nazioni tra l’Europa, l’Africa, l’America, l’Australia e l’Asia.
Secondo quando riportato dal sito web ufficiale obss.org è uno dei più longevi di sempre.
Risale addirittura al 325 d.C., quando l’imperatore Costantino il Grande, oltre a indire il Concilio di Nicea per mettere pace tra Ariani e Cattolici e a trasformare la vecchia Bisanzio nella nuova Costantinopoli, pare abbia costituito una corporazione di nobili che, attraverso uno stile di vita fondato sull’ecumenismo e sulla filantropia, esprimeva un ideale cristiano in linea con lo spirito del monachesimo orientale. L’epopea delle crociate diede nuova linfa agli ordini cavallereschi e assegnò loro il compito di difendere militarmente la cristianità d’Oriente e d’Occidente. Con l’andar del tempo, però, venuti meno gli scopi per i quali erano stati fondati, alcuni ordini vennero sciolti, altri furono uniti a ordini più recenti, altri ancora si trasformarono in ordini dinastici. Nella disgregazione territoriale che seguì il crollo dell’Impero Bizantino (1453), l’Ordine del Santo Sepolcro fu rifondato e annesso alla casata granducale dei Rjurik di Russia, che ne conserva ancora oggi il Gran Magistero.
Una tradizione millenaria, tra storia e leggende. Capace di affascinare, ancora oggi, centinaia di persone in tutto il mondo. Lo scorso novembre a Roma nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, c’erano oltre duecento persone da nove paesi del globo alla solenne cerimonia internazionale di investitura di venti nuove dame e cavalieri, presieduta dal Gran Maestro dell’Ordine, Alfred Josef Baldacchino. Un segnale forte e chiaro, questo, della vitalità e validità dei suoi ideali. Che sono, come da Statuto, l’unificazione di tutte le fedi cristiane, la promozione di attività culturali e di opere umanitarie.
Il primo obiettivo è promosso attraverso il Collegio ecclesiastico dell’Ordine, impegnato a favorire il dialogo internazionale tra le istituzioni religiose cristiane nel mondo. L’istituzione culturale dell’Ordine è l’Universitas Sancti Cyrilli (1669), con sede a Malta. Eroga corsi accademici, di ricerca e di specializzazione; organizza premi letterari, convegni, conferenze e seminari; e conferisce onorificenze accademiche a personalità di spicco nei campi dell’Industria, dello Sport e della Cultura. A finanziare le attività culturali è il Collegio dei Nobili dell’Ordine, che assegna all’Università le donazioni ricevute dai cavalieri elevati alla nobiltà.
Le opere umanitarie sono portate avanti dai Gran Priorati (le strutture nazionali) che identificano i bisogni dei propri territori e intervengono attraverso forme di autofinanziamento e serate di beneficenza. Di recente, per esempio, il Gran Priorato della Repubblica Domenicana ha donato alloggi a famiglie povere e materiale didattico per le scuole. Un aiuto concreto per le quelle popolazioni colpite dal catastrofico terremoto del 2010. In casi di particolare rilevanza i Gran Priorati possono richiedere alla Sede Magistrale dell’Ordine un intervento finanziario internazionale. Ecco perché farne parte è considerato un prestigioso riconoscimento delle qualità personali. Per saperne di più, consultate il sito obss.org.

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