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Tassi di interesse il Giappone continua a rinviare ogni ritocco

3 Settembre 2018 da helly

Si allontana sempre di più la possibilità di una stretta monetaria da parte della Banca del Giappone. L’istituto nipponico, tra tutti quelli delle maggiori economie mondiali, ha sempre avuto un atteggiamento ultra-accomodante. Ed a giudicare dalle recenti dichiarazioni del Governatore Kuroda, continuerà ancora da andare avanti per questa strada senza toccare i tassi di interesse.

Il numero uno dell’istituto giapponese ha annunciato infatti che la Banca del Giappone non aumenterà i tassi di interesse prima che sia trascorso un bel po’ di tempo. Questa dichiarazione ufficiale di fatto spazza via anche i dubbi riguardo le mosse adottate nell’ultimo periodo per rendere la politica più flessibile. Non si tratta di misure preparatorie alla normalizzazione delle politiche. La BoJ durante il mese di luglio si è impegnata ad aggiustare la politica in modo da poter acquistare azioni e obbligazioni in modo più flessibile, includendo i rendimenti dei titoli di Stato decennali in una fascia leggermente più ampia intorno allo zero per cento.

Il rinvio continui sui tassi di interesse

tassi di interesseRiguardo ai tassi, non è stato ancora fissato un orizzonte temporale specifico su quando potrà avvenire. Questo ad esempio differenzia la BoJ dalla BCE, che invece ha parlato dell’estate 2019, come possibile periodo in cui comincerà ad essere ritoccato il costo del denaro. Chiunque conosce il forex trading come funziona, comprende bene quanto siano rilevanti per i mercati le mosse di una delle maggiori economie mondiali.

Nel frattempo i dati macro resi noti questa settimana restano modesti. C’è un rallentamento ulteriore della produzione industriale a luglio, il livello dei consumi è rimasto piatto mentre accelera solo leggermente l’inflazione (dati annuali dell’IPC al 1,20%, leggermente superiori al consenso dell’1%; core allo 0,90%). Attualmente scambiato a 110.70, si prevede un ulteriore calo per l’USD/JPY, mentre si avvicina al forte supporto a 110.07 (minimo 20 luglio), con un occhio alla eventuale formazione di pattern harami forex bullish bearish.

Ma cos’è che frena la BoJ? Anzitutto l’inflazione. Nonostante cinque anni di massicci acquisti di attività e tassi ultra-bassi, siamo ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo del 2%. Il prossimo periodo fossato come possibile raggiungimento del target è slittato fin entro il 2023. Potrebbe essere un anno o due anni prima, ma Kuroda non esclude neppure il 2020.

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