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Rivestiti: quando la moda diventa circolare

15 Novembre 2018 da Redaclem

Hai mai pensato che anche i vestiti possano avere più di una vita? RiVestiti, il piccolo distretto dell’abbigliamento di via Broseta 79/A a Bergamo, scommette su second hand & vintage e applicando i principi dell’economia circolare al magico mondo della moda, apre le sue porte per tre venerdì no spreco: 23 novembre con «Fai l’affare giusto», 7 dicembre con «E’ tutta un’altra storia», 14 dicembre con «È tempo del riuso»,.

 

RIVESTITI – La boutique, nata nel 2010 è un punto di riferimento per tutti coloro che credono nell’importanza del riciclo e che odiano gli sprechi, riconoscendo in essi un grave danno non solo alle economie locali e globali, ma anche all’ambiente e alle comunità. Dietro un vestito, infatti, si nascondono non una, ma più storie: la creatività di chi l’ha disegnato, la passione di chi l’ha fisicamente creato, l’anima di chi l’ha scelto e indossato per la prima volta, optando ora per uno stile elegante ora per qualcosa di più casual, a seconda delle occasioni e dello spirito. Così, i vestiti prendono vita e da oggetti materiali si trasformano in custodi di esperienze e vissuti, testimoni di ricordi e sensazioni.

 

RiVestiti nasce da qui, dalla consapevolezza che anche i vestiti possono avere seconde, terze, quarte – e anche più – vite (non a caso, il simbolo del negozio è un simpatico gatto). E al distretto dell’abbigliamento dedicato ai migliori capi second hand e vintage, si aggiungono indumenti e accessori prodotti in contesti di particolare significato sociale. La maggior parte degli abiti di RiVestiti, infatti, sono recuperati su donazione attraverso Il laboratorio Triciclo di Cooperativa Ruah.

 

Triciclo, il Laboratorio della Cooperativa Impresa Sociale Ruah con finalità sociali ed ecologiche, dà nuova vita all’usato di qualità, attraverso un attento processo di raccolta e selezione, creando contemporaneamente posti di lavoro per persone in difficoltà socio–economiche. Così accade per gli abiti che vengono igienizzati tramite un processo di ozonizzazione e selezionati per la vendita alla clientela. Il ricambio è veloce, c’è sempre qualcosa di nuovo sia per chi ricerca il risparmio, sia per chi cerca una “chicca”, tanto che anche i principali negozi vintage di Bergamo si riforniscono qui. E per completare l’offerta in termini di varietà, gusto e rapporto qualità/prezzo, RiVestiti presenta anche una selezione di capi nuovi.

 

Ma per far sì che tutti possano conoscere le opportunità e i principi guida dell’economia circolare a cui si ispira il piccolo distretto, RiVestiti organizza tre serate evento in cui raccontare e raccontarsi attraverso gli abiti, e non solo. Ogni serata, infatti, vedrà protagonista accanto ai vestiti, il cibo, anch’esso rigorosamente ricreato dai cosiddetti “rifiuti”.

 

VENERDI’ 23 NOVEMBRE  – Primo appuntamento venerdì 23 novembre dalle ore 17,00 con “Fai l’affare giusto”, serata pensata per spiegare i benefici del riutilizzo, sia di abiti che di cibo. Oltre ai capi d’abbigliamento, infatti, sarà proposto un aperitivo con cibo ricavato da “scarti”.

 

VENERDI’ 7 DICEMBRE – La seconda serata sarà venerdì 7 dicembre con “È tutta un’altra storia”: una sorta di ritorno alle origini che vedrà la scelta di un abito (sartoriale, vintage o di marca) e il racconto della sua storia.

 

VENERDÌ 14 DICEMBRE – Infine, venerdì 14 dicembre sarà “È tempo del riuso”, per ricordare come anche l’arrivo del Natale con il tradizionale scambio di doni, possa essere un’occasione per fare un acquisto ragionato, orientato al riuso e, al tempo stesso, al risparmio. E il cibo accompagnerà anche la seconda e terza serata sotto forma di merenda con tè e tisane, simbolo di incontro tra esigenze fisiche – il cibo come nutrimento essenziale per l’uomo – e culturali – il cibo come scoperta, veicolo di valori, espressione di lavoro, natura e tradizioni. Bene supremo, dunque, da non sprecare mai, sia per rispetto nei confronti di chi, ancora oggi, ne è privato, sia per salvaguardare l’ambiente, sempre più soffocato da rifiuti difficili da smaltire.

 

«RiVestiti è molto più di un negozio: è un modo di essere, una filosofia di vita. Uno stile che molti, negli ultimi anni, stanno scoprendo e abbracciando ma che vorremmo far conoscere a molte più persone per creare maggiore consapevolezza rispetto a temi che riteniamo centrali per il futuro. Dunque “ridurre, riparare, riutilizzare e riciclare”, valori che sono alla base dell’economia circolare e che guidano la nostra attività da sempre. Per questo, abbiamo ideato il ciclo di eventi affiancando agli abiti, il cibo, altra risorsa essenziale che può avere molto più di una sola vita» – annuncia Federica Fassi, coordinatrice di RiVestiti e di Laboratorio Triciclo della cooperativa Ruah.

 

CUCINA NO SPRECO – Partner dell’iniziativa, Valeria Bergamelli, cuoca vegetariana per passione, da sempre interessata ai temi ecologici, del consumo consapevole e dell’educazione. Fa parte di un gruppo di acquisto solidale, vive in una comunità di famiglie ed è mamma di due bambini.

 

 

PROCESSO DI IGENIZZAZIONE ABITI

Una parte degli abiti prevenienti dalla raccolta Caritas, ritenuti in base alla legge italiana un “rifiuto”, sono raccolti, stoccati e lavorati dalla Cooperativa Ruah attraverso il Laboratorio Triciclo. Qui, le operatrici si occupano di selezionare i capi, separando quelli dedicati alla vendita da quelli destinati a essere avviati al recupero finale in impianti terzi autorizzati. I capi da trattare vengono quindi collocati nella ‘camera’ di ozonizzazione’. Il processo di ozonizzazione viene solitamente usato per igienizzare camere di albergo e stanze per degenze ospedaliere, per eliminare odori e patogeni dalle grandi sale di hotel, ristoranti e ricevimenti, per trattare ambienti danneggiati da incendi e per eliminare odori intensi. L’Ozono, inoltre, è utilizzato in impianti di potabilizzazione dell’acqua pescata da laghi o fiumi e destinata all’utilizzo domestico. Si tratta, infatti, di un gas che ha proprietà chimiche particolari: è l’ossidante più potente per la disinfezione dell’acqua e delle superfici sanitarie, può uccidere i batteri patogeni in tempi molto più brevi rispetto ad altri ossidanti, è uno degli ossidanti più potenti disponibili per l’ossidazione delle sostanze organiche, si decompone in breve tempo in ossigeno senza ulteriori emissioni e non può essere immagazzinato, dunque non è possibile avere grandi volumi di ossidante pericoloso. L’attrezzatura per la ozonizzazione è di semplice utilizzo e attraverso il ciclo di ventilazione per l’abbattimento dell’ozono presente nell’ambiente, permette il riutilizzo degli ambienti sottoposti al trattamento dopo breve tempo. La distruzione dell’ozono avviene con l’ausilio di un catalizzatore presente all’interno del generatore e permette di evitare qualsiasi emissione di ozono nell’ambiente di lavoro. Gli indumenti trattati con processo di selezione e cernita sono conformi ai parametri contenuti nel DM 05/02/1998 p.to 8.9.4. Una volta trattati, i capi sono divisi per tipologia (prima scelta, seconda scelta, invernale, estivo, scarpe, borse etc) e stoccati in sacchi o scatole e deposti nell’area di stoccaggio in attesa della vendita presso i punti vendita della Cooperativa.

I MENU’ “CUCINA NO SPRECO”

Aperitivo del 23 novembre

– paté di bucce di zucca
– crostini al pesto di bucce di sedano
– tramezzini humus e fogli di barbabietola
– mini burger con scarti di centrifuga
– crostoni di polenta con formaggio km0
– frittata con foglie di ravanelli
– chips di bucce di pasta e carota

Per le merende del 7 e 14 dicembre
– biscotti con scarti di centrifuga
– torta morbida biologica e cruelty free
– meringhe (albumi di scarto da ricette con tuorli)

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