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«OSARE LA SPERANZA 2.0»: battere l’aids con Facebook

17 Febbraio 2017 da e.c.

In Italia, meno del 60% degli adolescenti sa cosa siano AIDS e HIV. Il numero dei contagiati, invece, continua a crescere: sono 4mila i nuovi casi ogni anno di HIV, di cui 100 solo in provincia di Bergamo. Questo il preoccupante quadro ha portato ATS BergamoCaritas Diocesana Bergamasca,  Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e Associazione Comunità Emmaus a lanciare «Osare la Speranza 2.0», progetto pensato per informare i giovani su tali tematiche utilizzando il linguaggio a loro più comune, quello dei social.

Attraverso Facebook, infatti, gli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Bergamo, saranno appositamente formati entrando a far parte di gruppi gestiti da esperti di ATS e dell’Associazione Comunità Emmaus che chiederanno loro di confrontarsi sulla prevenzione e sul pregiudizio collegati all’infezione da HIV. In particolare, al progetto finanziato dall’8 x 1000 della CEI tramite il programma nazionale AIDS promosso dalla Caritas Italiana, parteciperanno ABF Bergamo, Liceo Federici Trescore, ISIS Romero, ABF Trescore, Liceo Amaldi, ITIS P. Paleocapa, Liceo Scientifico Filippo Lussana, ISISS Cantoni, Liceo S. Weil e ISIS Maironi da Ponte.

Ai ragazzi sarà chiesto di «accettare l’amicizia» del gruppo chiuso di Facebook denominato HIV 2017 e di frquentarlo a partire dal 20 febbraio e per 5 settimane in orario non scolastico confrontandosi su filmati, casi realistici, vignette, sondaggi, giochi interattivi riguardanti AIDS e HIV. Parallelamente, saranno coinvolti i docenti che saranno invitati a partecipare al gruppo chiuso HIV 2017 docenti attraverso il quale potranno seguire l’andamento dei lavori degli studenti, beneficiando del confronto con gli esperti.

La partecipazione dell’Ufficio Scolastico di Bergamo e dell’ATS, infatti, consentirà di realizzare non solo un percorso di conoscenza e prevenzione rispetto all’HIV/AIDS portando al superamento di paure e pregiudizi e alla promozione del rispetto per sé stessi e gli altri, ma permetterà anche di creare una speciale «valigetta degli attrezzi» con la messa a disposizione per docenti, formatori ed educatori di contenuti, strumenti, metodologie e spunti con cui affrontare adeguatamente tali argomenti nei contesti scolastici e formativi. La «valigetta» sarà disponibille anche on-line sul sito www.viverealsole.it per tutte le Caritas Italiane, per le scuole, le associazioni e le agenzie pubbliche e private che si occupano di prevenzione e di promozione della salute.

Il progetto «Osare la speranza 2.0»  al via il 20 febbraio 2017 – spiegano il Dr Roberto Moretti, Servizio Promozione della Salute, ATS Bergamo e Paolo Meli Comunità Emmaus – è frutto di un ampio cammino, partito già nel 2012, e nato poiché si stima che il 15% – 30% delle persone con HIV non conosca la propria condizione di infezione portando, di conseguenza, a un ritardo nelle cure, a una maggiore possibilità di ammalarsi di AIDS e a un maggiore pericolo di infettare gli altri in modo inconsapevole. Troppo spesso, infatti, l’AIDS viene diagnosticato in una fase tardiva e questo a causa di una percezione del rischio troppo bassa. Tra i giovani con diagnosi tardiva, in particolare, si considera che il 73,1% si sia infettato attraverso rapporti sessuali non protetti (il 26,2% attraverso rapporti omoessuali e il 45,2% attraverso rapporti eterosessuali). I giovani, infatti, conoscono poco AIDS e HIV, non hanno spazi idonei per confrontarsi su questa tematica che ritengono lontana dai loro interessi. Ma è una tendenza che si può invertire. Fondamentale, però, è parlare la loro lingua, utilizzare i loro canali di comunicazione.  Per questo, nel 2012 ATS Bergamo ha effettuato per la prima volta il progetto di ricerca «HIV Prevention Trial» per verificare la validità dell’utilizzo dello strumento Facebook nella prevenzione dell’HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili”.

Con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale sono stati coinvolti circa 400 ragazzi delle classi terze, quarte e quinte di tre istituti superiori (Liceo Scientifico Lorenzo Mascheroni, Liceo Scientifico Filippo Lussana e Istituto di Istruzione Superiore Statale Cesare Pesenti). L’intervento è risultato efficace e sosteniblie e con un interessante rapporto costi benefici. Grazie a Facebook, infatti, è stato possibile comunicare più facilmente con gli adolescenti, di solito difficili da intercettare con i tradizionali interventi di Promozione della Salute, raggiungendo una notevole porzione di popolazione scolastica senza togliere tempo prezioso alle attività curriculari. Secondo EURISPED, infatti, è proprio Facebook il social network più usato dagli adolescenti italiani: lo usa l’85,6% dei ragazzi dai 12 ai 18 anni e il 30,8% ha più di 500 amici online. Da qui, l’intenzione di riproporre l’iniziativa all’interno del Progetto Caritas «Osare la speranza 2.0», rendendola un’efficace evoluzione di «Osare la Speranza», progetto promosso oltre 25 anni fa a Bergamo per insegnare alle persone come proteggersi dal virus dell’HIV e come favorire il superamento dei pregiudizi, il rispetto e l’accettazione verso chi ne era colpito.

«Osare la Speranza 2.0», avviato per la prima volta nell’ottobre 2014, ha visto il coinvolgimento di oltre 7 mila persone e l’incontro con 3.166 studenti, con la realizzazione di specifici eventi e campagne di comunicazione, l’implementazione del sito www.viverealsole.it che oggi conta più di 11mila utenti e una pagina Facebook con più di mille like.

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