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Fca nel mirino dell’autorità USA. Fbi e la Securities and Exchange Commission indagano per frode su vendite. Il segreto dietro il “boom” di vendite

15 Agosto 2016 da dagata

Fca nel mirino dell’autorità USA. Fbi e la Securities and Exchange Commission indagano per frode su vendite. Il segreto dietro il “boom” di vendite

Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia sta indagando su Fca per frode. Le autorità, spiegano alcune fonti, stanno esaminando un’eventuale infrazione delle leggi su valori mobiliari. Si legge in una nota che “Fca conferma che sta collaborando con un’indagine della Sec sulle vendite di auto ai clienti finali negli Stati Uniti. Nei comunicati finanziari trimestrali e annuali, Fca riporta i ricavi basati sulle consegne ai concessionari e ai clienti e non riporta le vendite delle auto ai clienti finali. Domande su temi simili sono state presentate anche dal Dipartimento di Giustizia. Stiamo cooperando con queste indagini”. Le autorità americane potrebbero avvalersi nelle indagini delle informazioni che emergeranno nella causa civile avviata da un concessionario di Napleton, vicino a Chicago. A gennaio ha accusato Fca di aver gonfiato le vendite mensili offrendo incentivi finanziari, registrando falsamente i trasferimenti di proprietà, premiando così i concessionari per dichiarare vendite più alte di quelle realizzate, falsificando i dati nell’ultimo giorno del mese, per poi correggerli l’indomani. Secondo l’accusa del concessionario, un manager di Fca gli avrebbe offerto 20’000 dollari per dichiarare vendite false su 409 veicoli. Fca nei mesi scorsi ha già bollato la causa come “infondata” e “promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest’ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione. La società ha piena fiducia nella integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso”. Fca, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è l’unica casa automobilistica a essere stata accusata di aver gonfiato le vendite. Accuse simili sono state mosse a Bmw che, secondo indiscrezioni, avrebbe pagato fino a 1’750 dollari ai concessionari che avessero inserito i loro nuovi modelli nelle flotte di servizio, ovvero quelle usate dai proprietari di auto quando la loro vettura è sottoposta a riparazioni. Eppure sembrava un bel periodo per Fca. Le vendite in Europa ed in Italia non sono mai andate meglio.

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