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Pillole Yaz, Yasmin, Yasminelle di Bayer. Denuncia shock anche dalla Svizzera

11 Settembre 2018 da dagata

Pillole Yaz, Yasmin, Yasminelle di Bayer. Denuncia shock anche dalla Svizzera: dal 1990, l’istituto svizzero di farmacovigilanza avrebbe registrato 17 decessi successivi all’assunzione dell’anticoncezionale. Ma le segnalazioni di effetti indesiderati di questo metodo contraccettivo sarebbero aumentate negli ultimi anni. Continua l’azione in Italia dello “Sportello dei Diritti” in favore delle donne danneggiate dall’assunzione

Lo “Sportello dei Diritti” è stato il primo a segnalare in Italia quello che in altri paesi, anche dall’opinione pubblica, è ritenuto uno scandalo: i potenziali effetti collaterali delle pillole anticoncezionali di Bayer note come Yaz, Yasmine e Yasminelle. Ora anche la stampa elvetica rilancia la vicenda ricostruendo i fatti a partire dal caso di circa 10 anni fa che aveva visto coinvolta Celine che già all’epoca aveva acceso il dibattito in Svizzera circa i rischi legati a questo tipo di farmaci. In particolare, all’inizio del 2008, la 16enne era stata colpita da un’embolia polmonare, quattro settimane dopo aver iniziato a prendere le pillole prodotte dalla Bayer Yasmin. Il suo cervello era gravemente danneggiato. Parzialmente paralizzata, Celine rimarrà invalida a vita, prigioniera del suo corpo. Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici che non è altro che l’autorità svizzera di vigilanza per i medicinali e i dispositivi medici, registra dal 1990 i casi di effetti collaterali indesiderati che si sono verificati dopo l’assunzione della pillola contraccettiva. Dal caso Celine, le persone sono decisamente più attente al problema e le segnalazioni sono di conseguenza aumentate. Dall’inizio del ‘90, sarebbero state registrate 17 embolie polmonari mortali, secondo quanto riportato ieri dal domenicale “Zentralschweiz am Sonntag”. L’ultimo caso risalirebbe all’ottobre del 2015. Le donne morte avevano tra i 17 ei 49 anni. Molte di loro avevano almeno un fattore di rischio di tromboembolia venosa (TEV). Fra questi fattori ci sono il sovrappeso, l’età, gli antecedenti familiari di trombosi, i voli a lungo raggio, i prolungati viaggi in auto e la paralisi degli arti inferiori. Secondo Bruno Imthurn, dell’Ospedale Universitario di Zurigo, è importante che la pillola venga prescritta solo alle donne senza fattori di rischio. Tutte le donne dovrebbero, inoltre, essere informate che questo mezzo di contraccezione è un medicamento a tutti gli effetti. Questi dati resi pubblici sulla stampa nazionale della “patria” del colosso dei farmaci Bayer, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, confortano le iniziative risarcitorie intraprese dalla nostra associazione in favore di decine di donne che lamentano danni, anche gravissimi, conseguenti alla prescrizione ed assunzione del farmaco. Azioni che fanno seguito a quelle collettive già avviate in numerosi paesi europei, in USA e Canada a tutela delle pazienti colpite da analoghe conseguenze.

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