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Servizi a pagamento “abusivi” su smartphone e telefonini. L’allerta della Polizia Postale su Commissariato di PS On Line

7 Aprile 2018 da dagata

Servizi a pagamento “abusivi” su smartphone e telefonini. L’allerta della Polizia Postale su Commissariato di PS On Line. Lo “Sportello dei Diritti” rilancia l’allarme: se vi ritrovate il credito telefonico ridotto o addebiti in bolletta non richiesti contattate immediatamente il vostro operatore telefonico, esigete la disattivazione dei servizi a pagamento e la restituzione del maltolto

I servizi a pagamento attivati abusivamente su smartphone e telefonini sono purtroppo un tema che ritorna ciclicamente nelle allerte che noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo rilanciato per invitare all’attenzione e per fornire consigli utili per evitare di cadere nella trappola o di uscirne, se incappati. Anche questa volta prendiamo spunto da un post della Polizia Postale pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale “Commissariato di PS On Line – Italia” che con lo screenshot di uno dei messaggi di questi servizi che possono essere abusivamente attivati e il relativo commento ribadisce quanto più volte abbiamo consigliato agli utenti. “Quando, involontariamente ci si ritrova abbonati a servizi o altro non utilizzare link o numeri di telefono per disattivarli. E’ più sicuro contattare il proprio operatore telefonico e chiedere la disattivazione dei servizi a pagamento e l’eventuale restituzione del mal tolto. Non perdete tempo ma contattate immediatamente il vostro operatore telefonico ed esigere la disattivazione dei servizi a pagamento e la restituzione del maltolto”. Insomma, se ci troviamo il credito telefonico azzerato o addebiti per servizi non richiesti, è sufficiente contattare il nostro operatore telefonico per pretenderne la disattivazione e la restituzione di quanto indebitamente percepito dalle aziende che hanno attivato i servizi abusivi. Se non otteniamo il dovuto, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si dovrà procedere con un reclamo formale contenente anche una diffida nei confronti della società telefonica e, in caso di mancata risposta o risposta insoddisfacente si potrà agire in giudizio previo tentativo obbligatorio di conciliazione.

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