Cerca:
comunicati-stampa.biz
 Login | RSS |

Comunicati stampa

Ogni giorno tutte le informazioni aggiornate dal Web. Richiedi gratuitamente la pubblicazione del tuo comunicato.
Ti trovi su: Home » Weblog » Musica » Blog article: Premio Fabrizio De Andrè | Comunicati stampa

Premio Fabrizio De Andrè

25 Giugno 2007 da claudia

PREMIO FABRIZIO DE ANDRÉ – sesta edizione
(con il Patrocinio della Fondazione Fabrizio De André)

ROMA 26 – 27– 28 – 29 – 30 giugno

Zri Zrat: Un Villaggio Berbero come location per il Premio De Andrè

Zri Zrat è un progetto culturale ed educativo che prevede l’installazione di un autentico villaggio berbero, realizzato in Piazza Fabrizio De Andrè (location del Premio nel quartiere della Magliana), costituito da sei tende tipiche dell’Africa mediterranea all’interno delle quali si svolgeranno diverse attività culturali dei popoli nomadi: musica, danza, seminari sui vari strumenti della tradizione musicale nordafricana, gastronomia e artigianato maghrebini e uno spazio dedicato ai bambini dove ascoltare fiabe, racconti e giocare.
Realizzare, in occasione del Premio dedicato a De André, un “Villaggio Berbero” in questo luogo di Roma ricco anche di persone originarie di luoghi-chiave del Mediterraneo (come l’Egitto, la Sardegna, i Balcani, la Campania, il Nordafrica, la Calabria e di tanti altri migranti e discendenti di migranti italiani e stranieri) serve a favorire una riflessione collettiva e personale sul ruolo essenziale che le culture nordafricane hanno avuto appunto nel conformare la cultura e l’identità considerate “italiane”, nel nome di quella attenzione cara a De André.

All’interno della Tenda numero 1 verranno presentati sia i vari prodotti tipici usati nella gastronomia maghrebina (spezie, tajin, cous cous, tè alla menta) sia i modi di preparazione dei vari piatti, seguiti da degustazione; nella Tenda numero 2 verrà allestita una mostra degli antichi strumenti musicali tradizionali e verranno svolti seminari sui vari strumenti della tradizione musicale nordafricana. Nella Tenda numero 3 si svolgeranno stages di danza e sarà allestita una mostra di vestiti folkloristici dei danzatori e delle danzatrici maghrebini, mentre, nella tenda numero 4 ci sarà uno spazio dedicato ai bambini dove raccontare fiabe e giocare ma, anche imparare la tecnica dei tatuaggi dell’Henné e, infine, nella tenda numero 5 ci sarà uno spazio dedicato ad una mostra/vendita di prodotti artigianali berberi (ferro battuto, tappeti, lampadari e gioielli). Inoltre, la tenda numero 6 (tenda Royal) verrà allestita come un salone dove il pubblico potrà accomodarsi a bere un buon tè alla menta, fumare narghilè e degustare prodotti tipici maghrebini.

Il programma degli incontri che si svolgeranno nella Tenda Royal, curati dal sociologo Silvio Marconi e aventi per tema De Andrè e il Mediterraneo, sarà il seguente:

Martedì 26 giugno (ore 19.30)
Le percussioni e De Andrè, fra origine africana e quotidianità musicale nostrana;
Mercoledì 27 giugno (ore 17.30)
“Da Aicha Kandicha a De André: la fiaba berbera e le fiabe popolari italiane;
Mercoledì 27 giugno (ore 21.00)
Serata maghrebina (degustazione di tè e animazione musicale a cura di Noureddine) – corsari, tè, musica e danza dal titolo “il Sinan di De André e gli altri”;
Giovedì 28 giugno (ore 19.30)
Nordafrica e De André: Pegli, la Sardegna e la Tunisia;
Venerdì 29 giugno (ore 19.30)
SS. Pietro e Paolo – S. Paolo, i serpenti ed i riti di matrice Afromediorientale: correlazioni mediterranee sulla scia di De André;
Sabato 30 giugno (ore 19.30)
De André e i sincretismi di matrice africana: riflessi dal Salento, dalla Liguria, dalla Sardegna e dalla Sicilia.

 “Per secoli il Mediterraneo ha registrato suoni ed immagini di culture differenti, e ora restituisce questo patrimonio a chi ha orecchi per sentire e occhi per vedere. Nella musica di Fabrizio senti concretamente quest’estendersi nello spazio e nel tempo, l’eco di un Mediterraneo che vive come un brodo di civiltà. Di culture italiane, ispaniche, greche, arabe. Un’eterogeneità che è la nostra salvezza, la sola via d’uscita per noi” (Renzo Piano, 1999).

Inserito in Musica | 1 Commento »

Un commento

  1. Laura Tussi Dice:

    Fabrizio De André, un’ombra inquieta.
    Ritratto di un pensatore anarchico – Edizioni Il Margine

    Libro di Federico Premi
    Recensione di Laura Tussi

    Fabrizio De André ha sempre praticato consapevolmente l’esercizio del pensiero e la sua opera politica e musicale rappresenta una sapiente e radicale critica alla concezione borghese dell’esistenza.
    L’autore del libro, Federico Premi, avvalora questa ipotesi tramite l’analisi dei manoscritti inediti di De André, disponibili presso il centro studi Fabrizio de André dell’Università di Siena, dove appaiono ricorrenti i riferimenti alla tematica anarchica e alla critica della società borghese. “È tempo di tornare nomadi. Siamo stati sedentari per troppo tempo. Bisogna rimettersi in cammino”. Fabrizio De André continua a ripetere questo concetto nelle sue canzoni e nei moltissimi appunti manoscritti.
    La vita infatti è un continuo processo di metamorfosi, di cambiamento, di ricerca nella costante resistenziale e febbrile dell’erranza.
    Secondo De Andrè, l’anarchia, oltre che forma di autogoverno alternativa all’attuale sistema di potere, rappresenta il solo antidoto contro l’omologazione sociale e culturale, contro la pianificazione categorica e l’arbitrio imperante. Tra gli aspetti più inquietanti dell’immobilismo della società contemporanea è l’assuefazione universale alla logica capitalista. Il verbo del fondamentalismo capitalista si è imposto ovunque, operando una drastica reductio ad unum, un’inaudita uniformizzazione, pianificazione, normalizzazione del sistema e omologazione culturale. L’umanità dovrà attuare presto un nuovo sistema politico ed economico e una diversa e più virtuosa cultura del confronto e dello scambio, non più fondate esclusivamente sul torvo e bieco valore del profitto e del tornaconto, nella realizzazione di un’utopia sommessa e confessata in versi, all’interno di un discorso cifrato ed elusivo nelle canzoni di De André, che canta una critica serrata al mondo borghese del conformismo allineato. Infatti, borghese è, in ogni tempo, l’invincibile inerzia dello spirito, l’ossessione per l’agio e la stabilità, matrice di ogni idolatria, che costituisce il momento statico immortale dell’esistenza del singolo e della società. La morale borghese è mortifera, in quanto vuole bloccare il divenire, nella pretesa di uniformare, omologare, conformare e rendere tutti gli uomini simili fra loro, equivalenti, intercambiabili, perché il borghese si preoccupa di essere integrato, allineato e leale con il sistema. Un’autentica rivolta esistenziale consiste nel riconoscere il proprio stato di uomini colonizzati e allineati, per liberarsi dagli ingranaggi del sistema e divenire Anime Salve, riappropriandosi di se stessi e della propria vita in modo unico e originale. Il potere persuasivo di ogni sistema, fondato su valori fissi e indiscutibili, provoca paura e disorientamento per ogni diversità e alterità anarchica, opposta all’ingranaggio del quotidiano. Il borghese non sa riconoscere il proprio intimo essere, l’ “ombra inquieta” che si muove nelle pieghe dell’anima e della storia.
    Il Faber pensatore affronta dunque i temi della borghesia e dell’anarchia come categorie dello spirito, del potere e della costante resistenziale, tra morte, solitudine e natura, tra follia e diversità, per cui l’artista diviene anticorpo del sistema vigente e cantore di bellezza e utopia.
    Laura Tussi

Lascia un commento

Nota bene: I commenti saranno soggetti a moderazione.