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micro & MACRO – mostra a Reggio Emilia

14 Marzo 2011 da soqquadro

Sabato 19 marzo 2010 si inaugura alle ore 17.30 presso la galleria Metamorfosi in Piazza Antonio Fontanesi 5/A a Reggio Emilia, la mostra micro & MACRO degli artisti Maurizio Farina, Rossella Liccione, Maria Carla Mancinelli, Rachele Mari-Zanoli, Ida Monopoli, Gisella Pasquali, Elisabetta Pogliani, Chiara Ricardi, Marialuisa Sabato, Angela Scappaticci, Scegle, Stefano Sorrentino.  La mostra esplora il ruolo giocato dalla dimensione spaziale nella creazione artistica.
 
Soqquadro
Presenta
micro & MACRO
Mostra collettiva

DURATA: dal 19 marzo al 1 aprile 2011
INAUGURAZIONE: sabato 19 marzo ore 17.30
ORARI: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 10.00/13.00 e 16.00/20.00
LUOGO: galleria Metamorfosi
INDIRIZZO: Piazza Antonio Fontanesi 5/A – Reggio Emilia
CURATRICE: Marina Zatta
INFO: tel. 0522.1710432, cell. 333.7330045
@mail: soqquadro@interfree.it – info@galleriametamorfosi.it    
www.soqquadro.euwww.artemetamorfosi.it

Che cosa sarebbe la Gioconda se fosse enorme? E i quadri di Pollock se fossero minuscoli? La dimensione dell’opera è uno dei fattori importanti nella concezione narrativa dell’opera d’arte..

Sul tema ha scritto per Soqquadro un testo di riflessione Carla Melandri:   
Nessuno potrebbe innamorarsi di Raskolnikov se Delitto e Castigo fosse un libello di poche pagine e, allo stesso modo, la dolcezza minimalista ed eterea di un Haiku sarebbe nulla se si trattasse di un’opera in due volumi. Le opere programmatiche della modernità, poi, si sono sempre fondate sulle loro dimensioni: Il Quarto Stato, ad esempio, ha la grandezza di un’idea rivoluzionaria che avanza, quasi a dimensione reale, a sconvolgere la quieta esistenza borghese degli osservatori; Le Demoiselle d’Avignon, invece, con la loro vastità proclamano con impertinenza e a gran voce il loro ruolo di passaggio dall’antico al moderno; le opere di Pollock sono grandi come il mondo che vi si nasconde dentro; le ultime ninfee di Monet non sono ninfee, ma disegni di una immensità vaga e indefinita. D’altro canto Impression, soleil levant di Monet o il Blaue Reiter di Kandinsky, nella loro piccolezza fisica, racchiudono una carica creativa e rivoluzionaria di violenta tensione deformante, che li ha portati a sconvolgere tutti i canoni precostituiti di pittura dando vita- e nome- ai rispettivi movimenti artistici. Guernica è di una dimensione direttamente proporzionale all’orrore che denuncia, uno spazio immenso in cui l’esplosione è portata dentro la forma, ripetendola all’infinito sulla tela. Ma succede a volte che infinitamente piccolo e infinitamente grande si possano incontrare in opere come La Grand-Jatte di Seurat i cui i puntini, rappresentanti di un infinito microscopico, si uniscono a creare un universo iconografico macroscopico. Micro e macro come dichiarazioni di poetica, dunque, come politica, come rivoluzione, come due componenti dello stesso universo.”

 

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