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Analisi fondamentale Forex 14 – 18 Maggio 2012

21 Maggio 2012 da btstudio

Analisi Tecnica Fondamentale Forex Community ForexAnalisi fondamentale Forex 14 – 18 maggio 2012

La settimana si apre con importanti notizie che potrebbero avere un impatto non trascurabile sulla crisi della zona euro.

Prima fra tutte è la situazione politica della Grecia seguita dal settore bancario spagnolo e dalla crescita.

La Grecia alla fine della scorsa settimana era ancora senza guida ma voci di venerdì suggerivano la formazione di una coalizione moderata il che riaprirebbe alla possibilità di far tornare i greci alle urne. Stante così le cose sarà data al popolo ellenico la possibilità di decidere chi guiderà il Paese in questa situazione così difficile. Questa decisione ha implicazioni molto ampie per il blocco valutario e già l’agenzia Fitch si esprime riguardo la circostanza dell’uscita di scena della Grecia dell’Europa parlando di un downgrade per tutti i Paesi.

Secondo l’agenzia di raiting un’uscita significherebbe infrangere uno dei principi fondamentali dell’Europa Unita ovvero quello di struttura politica permanente. Tuttavia non tutti i mali vengono per nuocere e l’uscita greca potrebbe servire anche come catalizzatore per un’unità fiscale e politica più stretta.

 

Ma la situazione greca non resta isolata e il rischio di contagio per la Spagna è molto alto.

Questo Paese sta affrontando tutte le problematiche che ha con il suo settore bancario e proprio venerdì scorso ha annunciato riforme drastiche al fine di tracciare una linea in riferimento alla bolla immobiliare che ha fatto esplodere conseguenze terribili per i creditori della Spagna. Prima tra le riforme la nazionalizzazione di Bankia a Madrid e poi l’incarico per le società di revisione di valutare l’esposizione vera del settore bancario all’immobiliare domestico al fine di rendere le cose completamente trasparenti.

Inoltre il governo costringerà le banche a mettere da parte trenta miliardi di fondi dell’Unione Europea contro le perdite sui crediti immobiliari. Il rischio che si corre in questa situazione è duplice, in primo luogo le banche sono destinate a subire pesanti perdite sui crediti non performing, soprattutto se essi vengono vendute a prezzi “di mercato”, in secondo luogo il governo presterà dei soldi alle banche non in grado si coprire le loro perdite ma ciò potrebbe destabilizzare ancora di più le finanze pubbliche della Spagna e quindi pesare sul rating. C’è anche un’altra questione. Durante questa settimana si avranno i dati Q1 PIL e CPI che potrebbero pesare sull’euro.

Tuttavia ci sono stati segnali incoraggianti da parte della Germania, segnali che possono stimolare tutto il blocco valutario. Con queste condizioni i funzionari di Berlino si sono detti disponibili a consentire un aumento dell’inflazione, in particolare la crescita dei salari, in tutta la Germania per cercare di aiutare il “riequilibrio” dell’economia della zona euro. Tutto ciò potrebbe aprire la strada ai tagli dei tassi della BCE nei prossimi mesi che andrebbe a rafforzare i mercati obbligazionari periferici a breve termine. Ovviamente sono delle ipotesi ma il fatto che la Germania sia disposta ad “ammorbidirsi” è un buon passo verso il cambiamento.

Le borse europee sono state vendute pesantemente la scorsa settimana, ma il ritmo del declino è rallentato in prossimità del week end. L’indice spagnolo è stato colpito con particolare durezza nelle ultime settimane, ma ha recuperato dopo essere caduto bruscamente durante l’annuncio della riforma bancaria venerdì. Ciò suggerisce che il mercato ha accolto con favore l’iniziativa promossa dalla Spagna e preferirebbe vedere la completa trasparenza sullo stato dei problemi spagnoli.

Le banche spagnole hanno recuperato nel pomeriggio di venerdì con gli indici globali azionari europei. L’euro veniva scambiato appena sotto il livello chiave di 1,2950 contro il dollaro alla chiusura dei mercati europei. Si tratta di un livello di resistenza chiave e suggerisce che ci potrebbero essere ulteriori perdite nei prossimi giorni. Tuttavia, se la Grecia può formare un governo moderato di coalizione ci si può aspettare un rally di rilievo nel breve termine.

Continuiamo a vedere EUR/USD spostarsi a ribasso, ma pensiamo che sarà un calo incrementale piuttosto che una prolungata tendenza al ribasso.

Spostiamoci negli Stati Uniti dove la domanda di sicurezza ha provocato una riduzione dei rendimenti del Tesoro. I funzionari della Fed continuano a ribadire la loro riluttanza ad impegnarsi in un ulteriore QE. Il presidente della Fed di Dallas la settimana scorsa ha ribadito che non avrebbe sostenuto un nuovo quantitative easing mentre quello di Minneapolis ha mantenuto la sua linea dura dicendo che potrebbe essere necessario per la banca tagliare lo stimolo in 6/9 mesi. In un ambiente in cui è alta la speculazione sul QE3 tendiamo a vedere i rendimenti del Tesoro a ribasso, rialzi sulle azioni e un dollaro più debole. Ultimamente è stato osservato che l’ambiente sembra essere guidato dal sentimento del rischio, fattore principale che guiderà l’USD ad avere un dollaro forte per la settimana entrante.

L’analisi tecnica è costruttiva per il dollaro, con il Dollar Index, che è scambiato sopra il livello di 80,00. L’indice ha anche rotto a rialzo un canale di medio termine orso, che è iniziato a metà dicembre, suggerendo la continuazione del rialzo. Il canale può essere visto collegando i massimi di gennaio, marzo e aprile e tracciando una linea parallela verso il basso per collegare i minimi del 21 dicembre, inizio febbraio e fine febbraio. Dagli Usa ci spostiamo nel Regno Unito, dove la BoE ha mantenuto i tassi in attesa al termine della sua riunione di maggio tenutasi la scorsa settimana ma nello stesso momento ha permesso al programma di acquisto di attività di giungere alla fine.

L’attenzione della banca si concentra sulla crescita e sull’inflazione. Le previsioni di crescita sono suscettibili di essere riviste al ribasso, anche se la banca ritiene che l’economia britannica sia più forte di quel che dicono i dati ufficiali i quali suggeriscono previsioni di crescita al ribasso con una contrazione dello 0,2%. Per ciò che concerne l’inflazione la banca prevede che questa possa ridursi drasticamente nei primi mesi del prossimo anno. Se il Regno Unito resterà in attesa si può vedere la sterlina continuare ad essere più performante rispetto a euro e dollaro.

Per quanto riguarda il cross EUR/GBP stretto intorno al livello 0.8015/20 questo è significativo in quanto è il rintracciamento del 100% del rialzo dal luglio 2011 quando questa coppia scambiava appena sopra 0.90 quindi la prossima settimana potremmo vedere un’ulteriore gamba ribassista. GBP/USD sembra ben supportato sopra 1,6060, ma siamo più cauti sulla forza potenziale in questa coppia a causa di un forte ribasso da 1,6300 – un livello di resistenza chiave – il mese scorso, e a causa dello status di porto sicuro del dollaro che potrebbe mantenere il biglietto verde a buy, soprattutto se la crisi del debito della zona euro resta al culmine.

Gli appuntamenti più importanti per la settimana prevedono:

  • Produzione industriale euro (lunedì)
  • PIL euro (martedì)
  • ZEW tedesco (martedì)
  • Vendite al dettaglio USA (martedì)
  • Indice prezzi al consumo USA (martedì)
  • Indice prezzi al consumo euro (mercoledì)
  • Nuovi permessi di costruzione USA (mercoledì)
  • Produzione industriale USA (mercoledì)
  • Variazione sussidi disoccupazione UK (mercoledì)
  • Indice di fiducia del Michigan (venerdì)

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