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Ryanair inflessibile con bagaglio a mano. Ma è giusto così?

11 Gennaio 2013 da dagata

Che Ryanair fosse tra le compagnie più inflessibili in merito alle condizioni di viaggio in particolare con il bagaglio a mano, era fatto notorio, almeno per chi avesse viaggiato almeno una volta a bordo dei suoi aerei.
Ma comunque fanno spesso notizia alcuni casi eclatanti accaduti negli aeroporti europei che hanno visto protagonista in negativo la compagnia low cost irlandese.
L’ultimo in Spagna, in particolare nell’aeroporto di Valencia, il 31 ottobre scorso, quando una passeggera spagnola, che era salita a bordo di un Boeing 737-800, è stata costretta a scendere addirittura da due uomini della Guardia Civil perché il suo bagaglio a mano non rientrava tra quelli consentiti a bordo per rispettare le rigide norme di sicurezza imposte dalla società aerea.
La rigidità dell’azienda è stata tale nella circostanza che sarebbe diventata un vero e proprio caso. Per quanto ha dichiarato la malcapitata passeggera, un libro e un tubo portadocumenti che non era riuscita ad essere inseriti all’interno del bagaglio a mano sarebbero la pietra dello scandalo e per i quali era stata invitata a scendere dall’aereo.
La Ryanair ha subito smentito quanto apparso sui media iberici sostenendo che la passeggera avrebbe varcato i controlli di sicurezza d’imbarco senza mostrare i documenti per l’identificazione. Secondo la video-testimonianza che sta impazzando sul web la malcapitata cliente avrebbe implorato gli agenti della Guardia Civil, di pagare il supplemento per l’eccedenza del bagaglio a mano, pur di non scendere dall’aereo, ma sfortunatamente la transazione effettuata con la carta di credito non sarebbe andata a buon fine. Alcuni passeggeri si sarebbero offerti di rimediare al grave inconveniente inserendo gli oggetti all’interno del proprio bagaglio a mano, ma pare che anche questi tentativi non abbiano sortito alcun effetto.
Un portavoce di Ryanair ha fatto riferimento a presunte violazioni della sicurezza aeroportuale di Valencia-Manises e di molestie all’equipaggio. Il video postato mostra solo le implorazioni della passeggera, nonché i “Que verguenza!” (che vergogna!), di molti passeggeri, solidali con la donna,
ma potrebbe essere incompleto e mostrare solo parzialmente quanto accaduto.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, se la sicurezza dei voli è un diritto – dovere che risponde a precise ragioni di ordine pubblico di preminente valore e che l’ultimo fatto accaduto in Spagna rappresenta un caso limite tutto da verificare – anche se di circostanze analoghe se ne raccontano in tutta Europa e sono state oggetto anche di notizie di cronaca – è necessario in ogni caso che le autorità per la sicurezza del volo a partire dall’EASA (European Aviation Safety Agency – Agenzia Europea per la Sicurezza aerea) che quelle dei singoli Paesi UE, accertino costantemente la salvaguardia delle condizioni minime che garantiscano il rispetto della dignità umana, troppo spesso mortificate da clausole vessatorie del contratto di viaggio che non possono essere giustificate solo dal basso costo del biglietto aereo.
Anche perché al di là del singolo episodio secondo cui sarebbero state invocate ragioni di sicurezza per il trasporto di un libro e un tubo portadocumenti al di fuori del bagaglio a mano che appare circostanza assurda e grottesca, è un fatto reale che le compagnie low cost dimostrino troppo spesso un eccesso di zelo nei confronti dei propri clienti.
Fra l’altro, se fosse veritiera la richiesta di pagamento obbligatorio con carta di credito per determinati servizi in volo tra cui quella dell’eccedenza del bagaglio, è da ritenersi un vero e proprio abuso che dev’essere urgentemente eliminato dalle citate autorità in quanto lede il diritto al pagamento in euro contante che è peraltro la moneta avente corso legale non solo negli stati dell’UE che l’hanno adottata, ma anche in quello dove ha sede legale la compagnia irlandese.

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