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Infezioni di HIV aumentano dell’8% in tutta Europa rispetto al 2011

16 Dicembre 2013 da dagata

 

Secondo i nuovi dati pubblicati ieri 27 novembre dall’ECDC  (Centro Europeo per il controllo e  la prevenzione delle malattie) e dall’ufficio regionale dell’OMS per l’Europa, e che  Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno comunicare nella costante attività volta alla tutela degli ammalati della “peste del secondo millennio” anche in un’ottica di prevenzione,  sono stati segnalati più di 31 000 nuovi casi d’infezione da HIV nella regione europea nel 2012, 10.000 (8%) in più che nel 2011. Di queste nuove infezioni da HIV, i paesi dell’Unione europea e dello spazio economico europeo (UE/SEE) rappresentano più di 29 000 nuove infezioni da HIV.

In tutta l’UE/SEE, l’HIV continua ad essere concentrata in gruppi di popolazione ad alto rischio per l’infezione. Analogamente a questi ultimi anni, la più alta percentuale di diagnosi di HIV è stata segnalata negli uomini che fanno sesso con uomini (MSM) (40,4%), seguita dalla trasmissione eterosessuale (33,8%) tra cui casi provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana. Per il 18,7% dei casi, la modalità di trasmissione era sconosciuta.

Il direttore dell’ECDC Marc Sprenger ha  sottolineato che i dati in questione “dimostrano che quasi in una persona su due (49%) dei pazienti risultati positivi all’HIV nell’UE/SEE –– viene diagnosticata in ritardo rispetto al corso della loro infezione – il  che significa che hanno bisogno di terapia antiretrovirale subito, perché il loro sistema immunitario sta già iniziando a precipitare”. “Questo dimostra che abbiamo bisogno di rendere il test più efficace e più disponibile in tutta Europa per assicurare diagnosi precoce, cura e trattamento di HIV”.

In più, quasi un terzo (32%) delle persone con una diagnosi di HIV nell’UE/SEE non hanno segnalato un CD4 di globuli al momento della diagnosi, il  che rende impossibile classificare se necessitano del trattamento. Ciò suggerisce persistenti problemi di accesso e diffusione del test per l’HIV e consultori in molti paesi.

Anche questo significa che un numero considerevole di persone in Europa necessita di una terapia antiretrovirale ma non la ricevono – o perché essi non gli è stata ancora diagnosticata l’HIV o perché non sono stati collegati al follow-up e alle cure cliniche.

Il test d’orientamento dell’ECDC per l’HIV aiuta i paesi nei loro sforzi per identificare le infezioni da HIV sin dall’inizio: esso fornisce informazioni chiave sul perché, dove, come e quando effettuare il test per l’HIV. Inoltre, mira a migliorare le esistenti strategie nazionali degli Stati membri contro l’HIV al fine di adottare un approccio strategico, basato sull’evidenza di sviluppare e implementare efficaci procedure di prova per l’HIV.

Nel 2012, 4.313 diagnosi di AIDS sono state segnalate in 29 paesi UE/SEE, determinando un tasso di 0,8 casi ogni 100 000 abitanti. Questo conferma il costante declino nei casi di AIDS del 48% nell’UE/SEE. Dall’inizio dell’epidemia dell’HIV alla fine del 2012, era stato diagnosticato un totale cumulativo di 334 299 individui portatori di AIDS in UE/SEE.

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