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ALITALIA. Dopo l’ennesimo annuncio di salvataggio lo “Sportello dei Diritti” di nuovo in Procura

2 Gennaio 2014 da dagata

ALITALIA. Dopo l’ennesimo annuncio di salvataggio lo “Sportello dei Diritti” di nuovo in Procura per impedire che i cittadini subiscano l’ennesima beffa e per non far cadere nel dimenticatoio la sciagurata operazione del 2008 del governo Berlusconi

 

Aprile 2008, sono trascorsi oltre cinque anni dal fallimento di Alitalia LineeAeree Italiane SPA. In un sol il governo capitanato da Silvio Berlusconi riusciva così:

– a scaricare sulle casse dello Stato e quindi sui cittadini circa 3 miliardi di euro circa (oltre interessi);

– a far licenziare oltre 7.000 dipendenti; – a farne licenziare altri 5.000 delle aziende dell’indotto, fornitrici della ex compagnia di bandiera, poi per la maggior parte costrette a dichiarare dissesto a causa del fallimento della azienda madre, nonché maggior cliente;

– a “regalare” nei fatti alla attuale Compagnia Aerea Italiana un complesso aziendale attivo, marchio e logo compresi.

– a tradire circa 20.000 piccoli azionisti che, confidando nelle pubbliche promesse di Silvio Berlusconi, avevano investito tutti i loro risparmi in Alitalia fino a rimanere con “il cerino in mano” a seguito della nota operazione ritenuta oltremodo scellerata anche a detta di autorevoli economisti.

– a convincere la gente che pure quella scellerata operazione era il prodotto della crisi globale e non delle sue premeditate intenzioni.

Lo “Sportello dei Diritti”, nella persona del presidente Giovanni D’Agata con gli avvocati Francesco Toto e Francesco D’Agata intende oggi promuovere un’azione diretta ad impedire che le conseguenze di quella assurda operazione rimangano sottaciute, che i responsabili rimangano impuniti e che soprattutto ancora una volta, per il tramite di un’azienda dello Stato (Poste Italiane) siano dispersi soldi pubblici in favore di privati. Operazione vietata dalle norme europee.

Il primo passo concreto: depositata giovedì 19 dicembre scorso presso la Procura della Repubblica di Lecce una dettagliata denuncia-querela mentre proseguono le azioni pendenti a tutela dei piccoli risparmiatori frodati.

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