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Wanted! Un parassita invasivo e molto dannoso individuato in Francia.

21 Marzo 2014 da dagata

Wanted! Un parassita invasivo e molto dannoso individuato in Francia. Dopo il Punteruolo Rosso e  i focolai di Xylella un nuovo pericolo si potrebbe abbattere sul Sud Europa e l’Italia.

 

Il Platydemus Manokwari, che si nutre di lumache e lombrichi, è stato formalmente identificato nella zona di Caen, in Francia. È già gli zoologi transalpini lanciano l’allarme perché potrebbe invadere la parte meridionale d’Europa. Ed allora dopo il flagello del Punteruolo Rosso e  i focolai di Xylella che hanno devastato rispettivamente palme in tutta Europa e olivi nel Salento, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita le autorità europee ed italiane, in paticolare il Commissario Europeo all’Agricoltura ed il nostro Ministro dell’Agricoltura a non sottovalutare il pericolo.

Perché in Francia già si legge che questo tipo di verme è uno tra le cento peggiori specie “aliene” invasive in tutto il mondo. 

Otto campioni di Platydemus Manokwari, un flatworm (letteralmente “verme piatto”) nativo della Nuova Guinea, sono stati scoperti in un giardino di piante da serra della città di Caen, in Normandia. Il professore di zoologia Jean-Lou Justine, specialista nello studio dei parassiti presso il Museo Nazionale di Storia Naturale locale, l’ha identificata ufficialmente con la sua equipe e suona l’allarme in un articolo pubblicato su PeerJ ( versione francese ). “In Francia, un verme piatto invasivo, denominato capo piatto marrone è già diffuso in almeno ventitré dipartimenti. In questa fase, è già troppo tardi. Il Platydemus Manokwari, è ancora più problematico, dobbiamo agire in fretta!” ha detto testualmente Jean-Lou Justine.

Sembra che l’animale sia arrivato a Caen tramite piante da giardino importate. Ora c’è solo da sperare che non sia mai uscito fuori dalle serre in cui è stato individuato.

Ma perché questo piccolo animale è ritenuto così formidabile? La risposta sta nel fatto che si nutre di lumache e lombrichi, e di tutti i piccoli crostacei che si possono trovare nella terra, il tutto con conseguenze negative non solo per la biodiversità, ma anche per la fertilità. Perché non bisogna dimenticare che i lombrichi, in particolare, svolgono un ruolo molto importante nel suolo che aerano e del quale allo stesso tempo si nutrono convertendo materiali organici in sostanze nutritive assorbibili. Funzioni che il verme piatto in questione non è assolutamente in grado di svolgere, perché è un predatore che non alimenta la terra, ma si nutre solo dei suoi abitanti. Tuttavia, secondo gli scienziati, il Platydemus Manokwari, che è una specie montana, è adattabile ad una vasta gamma di temperature. Tanto che, se non si sta attenti e non si prendono adeguate misure, dicono gli stessi zoologi, potrebbe facilmente svilupparsi nella parte meridionale d’Europa. 

Il verme piatto, è lungo circa 5 centimetri e largo 5 millimetri, ha il dorso scuro ornato da una linea chiara, con un evidente pancia, due graziosi occhi purtroppo invisibili ad occhio nudo. 

Il professor Jean-Lou Justine, che segue da vicino l’evoluzione delle popolazioni di vermi piatti (tenie), ha un blog che utilizza le segnalazioni dei cittadini, come sentinelle, in modo che possano mandargli foto di campioni sospetti.

Ma attenzione, perché alcune specie di tenie possono secernere un tipo di muco responsabile di tossine dannose, forse utilizzato per evitare di essere predati. È, quindi, anche importante evitare di maneggiare con le dita e permettere ai bambini di giocare con questi animali. Infatti, uno studio americano suggerisce che una famiglia di vermi piatti, la Bipalium genera un muco che contiene tetrodotossina, il famoso veleno mortale contenuto nel pesce fugu noto in Giappone.

Quindi, anche se la dose è molto più bassa in queste specie, e quindi non letale, è meglio prendere alcune precauzioni.

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