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Climaveneta per Loccioni: storia di una micro grid di successo tutta Italiana.

28 Luglio 2014 da climaveneta

Il gruppo Loccioni lavora a fianco di grandi imprese industriali internazionali, per migliorare la qualità dei loro prodotti e dei loro processi attraverso la competenza della misura e del controllo qualità, dal 1968.

Nel 2008 l’azienda marchigiana ha lanciato il progetto “leaf community” per raccogliere la sfida della sostenibilità, della riduzione delle emissioni di CO2, del risparmio energetico e della produzione da fonti rinnovabili. L’azienda ha realizzato intorno alla propria sede una doppia micro grid interna costruendo impianti fotovoltaici sugli edifici, impianti di generazione elettrica a partire da piccoli salti d’acqua, impianti a biomasse per la generazione di calore e integrandoli tra loro, in modo che ci sia sempre un’ottimizzazione tra la produzione e il consumo di energia.

La grid elettrica è costruita in modo da avere un unico punto di connessione con la rete elettrica nazionale, e ha una rete di distribuzione interna in media tensione alla quale sono collegati tutti gli impianti di produzione da fonti rinnovabili e gli edifici, con le attività industriali che si svolgono al loro interno. La micro grid termica è invece una vera e propria rete di teleriscaldamento che collega anch’essa tra loro tutti gli edifici del complesso industriale.

Uno dei nodi fondamentali di questa doppia rete è il nuovo “leaf lab”, edificio inaugurato lo scorso 10 luglio, che accoglie sia uffici che spazi produttivi. Lo stabile è considerato altamente “connettivo” perché è in grado di scambiare energia e gestire i flussi energetici e le informazioni con gli altri edifici industriali della rete.

Il “leaf lab” è costruito in classe A+ ed emette la stessa quantità di CO2 di un’automobile che percorre 100mila chilometri l’anno, quindi vanta emissioni veramente ridotte. Tutta l’energia prodotta proviene infatti da fonti rinnovabili: è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 250 kW sul tetto; la climatizzazione dell’edificio è realizzata con pompe di calore Climaveneta condensate ad acqua, che utilizzano una delle risorse naturali del territorio, ovvero il fiume Esino.

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