Cerca:
comunicati-stampa.biz
 Login | RSS |

Comunicati stampa

Ogni giorno tutte le informazioni aggiornate dal Web. Richiedi gratuitamente la pubblicazione del tuo comunicato.
Ti trovi su: Home » Weblog » Varie » Blog article: Intolleranza e razzismo. Ad un ragazzo algerino di 11 anni gli è stato vietato di volare a causa della tracheotomia | Comunicati stampa

Intolleranza e razzismo. Ad un ragazzo algerino di 11 anni gli è stato vietato di volare a causa della tracheotomia

28 Settembre 2014 da dagata

Intolleranza e razzismo. Ad un ragazzo algerino di 11 anni gli è stato vietato di volare a causa della tracheotomia. Nail Hamened fu bandito dal volo Virgin America a causa della sua condizione di salute e delle attrezzature mediche. Il ragazzo e suo padre stanno visitando gli Stati Uniti per cure.

 

Ad un ragazzo algerino di 11 anni, Nail Hamened, è stato negato di imbarcarsi su di un volo dell’American Vergin perché ha una tracheotomia e trasporta un dispositivo medico.

Agli organi di stampa la famiglia del ragazzo ha riferito che era scoppiato in lacrime all’aeroporto Logan di Boston, dopo che gli fu detto dagli operatori della Virgin America che egli non poteva imbarcarsi su un volo per San Francisco perché ha una tracheotomia e trasporta un ausilio elettronico per le sue vie respiratorie. Nail Hamened era tornato indietro al cancello, dopo che il suo dispositivo medico aveva fatto scattare gli allarmi di sicurezza, allorchè un agente gli ha impedito di essere ammesso sul volo insieme ai suoi parenti riferendosi all’attrezzatura medica ed alla sua condizione di salute. Il ragazzo e suo padre, che ha viaggiato negli Stati Uniti per cure mediche, era arrivato a Boston su un volo Lufthansa Airlines senza avere alcun problema. Il vettore internazionale aveva firmato documenti per un posto su un volo confermato senza alcun obbligo di compensazione economica. Lo zio Djamel Oudani, che vive a Cambridge, ha riferito di aver provato a sistemare la questione con l’agente impiegato della compagnia aerea, che ha replicato “non posso farti volare. Il pilota non può farvi volare a causa del dispositivo,”.

Il rappresentante di Virgin America ha anche detto che il vettore non poteva prendersi la “responsabilità” per il ragazzo. “Perché non mi vogliono fare volare? È a causa della mia malattia?.”. Oudani ha sottolineato che suo nipote è rimasto traumatizzato dal dubbio di non essere considerato un essere umano. La Compagnia Aerea si è difesa dichiarando: “É proibito trasportare l’apparecchiatura medicale a bordo, dalla Federal Aviation Administration. In casi come questo, la nostra prassi è consultare esperti medici per assicurarsi che l’ospite non rischia la vita durante il volo in assenza di attrezzature”. Il comunicato conclude con le scuse del vettore :”Chiediamo sincere scuse ai nostri ospiti con cui simpatizziamo profondamente per questa incresciosa situazione ma anche se rammaricati, tuttavia, in quelle condizioni non si poteva volare con noi, poiché la sicurezza è sempre la nostra prima preoccupazione e dobbiamo operare in tutte le circostanze secondo i requisiti e restrizioni della FAA. Ma la famiglia si è chiesta se lo stesso trattamento sarebbe stato usato nei confronti di un passeggero senza un nome arabo.

Dopo l’11 settembre é sì cambiato il mondo, ma gesti del genere dovrebbero essere condannati apertamente dalle istituzioni perché non é tollerabile, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che la scusa della sicurezza dei voli determini comportamenti che manifestano intolleranza e razzismo.

Inserito in Varie | Nessun Commento »

Lascia un commento

Nota bene: I commenti saranno soggetti a moderazione.