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Padre Enzo Fortunato parla del suo successo letterario “Vado Da Francesco” con Salvo Nugnes presso il Carcere di Rebibbia a Roma

18 Novembre 2014 da ufficiostampa

Nel contesto della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia a Roma, all’interno del comparto del Liceo Artistico “E. Rossi”, è stata organizzata un’interessante iniziativa culturale con finalità benefico solidale. In data Venerdì 7 Novembre 2014 Padre Enzo Fortunato, responsabile della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e direttore degli editoriali della rivista “San Francesco patrono d’Italia” ha parlato del suo nuovo libro, che sta riscuotendo ottimi consensi, dal titolo “Vado da Francesco” edito da Mondadori. Il manager produttore Salvo Nugnes lo ha affiancato come relatore durante il dibattito, dove è stato lasciato ampio spazio anche per le domande rivolte dal pubblico delle detenute presenti in sala.

Nell’emozionante pubblicazione sono raccolte e raccontate le numerosissime esperienze vissute da personaggi famosi, così come da semplici persone comuni, uomini, donne e giovani, giunti fino alla soglia della basilica di San Francesco per placare la loro ansia e cercare risposte non effimere ai loro interrogativi sul vivere. Nel descrivere la tematica principali affrontata nel testo Padre Enzo dice “Il tema portante principale è quello della tensione spirituale di Dio presente in ogni uomo. Questa è la grande consapevolezza, che emerge dagli uomini e dalle donne, credenti e non credenti, che arrivano ad Assisi”.

Spiegando il criterio di selezione delle figure inserite nella narrazione afferma “Ho compiuto una scelta molto equilibrata. Ho posto da una parte quella società ‘invisibile’ che arriva dalle periferie e dall’altra quegli uomini popolari e conosciuti dal grande pubblico. Persone che non ti aspetti, ma che riescono a verbalizzare, a ‘balbettare’ lo stupore di dio nella vita di San Francesco. E prosegue raccontando una situazione che ricorda tra le più significative “Un episodio, che mi ha particolarmente colpito riguarda un anziano signore, che accompagnava la moglie paralizzata su una sedia a rotelle. La serenità, il sorriso e l’abnegazione di questa persona è stata una grande lezione di vita. Fa comprendere il senso vero e genuino dell’esistenza, quando è spesa nella fedeltà fino al dono totale di sé”.

Rivelando poi un curioso aneddoto connesso a Roberto Benigni aggiunge “Benigni scrisse ‘La Povertà genera l’Amore, l’amore partorisce la Carità, la carità conduce all’Estasi’. Se si mettono insieme le iniziali di queste parole si compone la parola ‘pace’”.

In merito alla sua personale vicenda legata ad Assisi rivela “La prima volta, che mi sono recato ad Assisi ero in gita scolastica ed è stata proprio quella gita, che mi ha fatto conoscere San Francesco. Questo è il miracolo: chi viene da turista, solo per l’arte e la cultura, attraverso quella ‘bibbia dei poveri’ costituita dagli affreschi della Basilica, torna a casa da pellegrino”.

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