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Svolta nella cura dell’artrite: con una nuova tecnica potrebbe finire l’agonia per milioni di malati

3 Novembre 2014 da dagata

Svolta nella cura dell’artrite: Con una nuova tecnica potrebbe finire l’agonia per milioni di malati

 

A milioni di cittadini in tutto il mondo potrebbe essere risparmiata l’agonia paralizzante dovuta ai dolori dell’artrite dopo un importante passo avanti di alcuni scienziati.

Hanno sviluppato una nuova semplice tecnica pionieristica per generare cellule che possono andare a ri-crescere al posto della cartilagine e delle ossa danneggiate.

Il processo offre grande speranza per chi soffre di dolore quotidiano a causa della condizione degenerativa congiunta.

Spianata la strada per un trattamento rapido – possibile con una singola iniezione di cellule staminali – direttamente nell’articolazione effettuata alla fine dell’agonia.

Milioni di cittadini in tutto il globo soffrono di artrosi, che è causato dall’usura delle articolazioni dove la cartilagine che ammortizza il movimento è stata consumata. Le ossa quindi vengono a contatto con le altre e l’attrito generato rende le articolazioni gonfie ed estremamente dolorosa.

Ora, i ricercatori della University of Texas Health Science Centre negli Stati Uniti, hanno utilizzato una combinazione di piccole molecole per generare le cellule di topo che possono formare le ossa e la cartilagine. E sostengono che il nuovo metodo potrebbe consentire loro di far ricrescere ossa rotte e riparare i danni della cartilagine per nuovi dischi e articolazioni.

Le proteine sono instabili e costose da produrre, e il costo è uno degli ostacoli che limita la capacità degli scienziati di produrre le quantità necessarie per gli scopi clinci.

Il nuovo metodo potrebbe rivoluzionare il trattamento per la condizione perché non avrebbe molti degli effetti collaterali dei trattamenti basati sui farmaci correnti per la cura della malattia.

L’equipe di ricerca guidata dal dottor Naoki Nakayama, ha creato speciali cellule staminali conosciute come cellule staminali pluripotenti da embrioni di topo.

Questo tipo di cellule staminali ha la capacità di diventare qualsiasi tipo di cellula del corpo.

Il team ha usato poi piccole molecole per “convincerle” a trasformarsi in cellule che possono formare la cartilagine, chiamate condrociti.

Il dottor Nakayama, cui studio è pubblicato sul giornale “Development”, ha detto: “le attuali strategie di generazione delle cellule generalmente utilizzano proteine per dirigere le cellule staminali per dare origine a cellule funzionali di interesse.

“Tali proteine agiscono sulle cellule bersaglio attraverso molteplici meccanismi, non tutti necessariamente aiutano a conseguire l’obiettivo generale di generazione di condrociti.

“Inoltre, le proteine sono instabili e costose da produrre, e il costo è uno degli ostacoli che limita la capacità degli scienziati di produrre le quantità necessarie per scopi clinici.

“Al contrario, piccole molecole sono generalmente più durature rispetto alle proteine nella cultura e anche poco costose da produrre su larga scala. Consentono, inoltre, un particolare meccanismo attivabile più precisamente.”

Utilizzando cellule staminali embrionali e piccole molecole, il team è stato in grado di generare cellule che sembrano e si comportano come le cellule dei precursori dei condrociti che sono destinate alla produzione della cartilagine per la formazione della spina dorsale e dei dischi.

Quando tale cartilagine è stata trapiantata nei topi, sono stati in grado di formare strutture ossee.

Nakayama ha detto che la strategia del team offre un grande potenziale nella riparazione di difetti ossei attraverso cartilagine o potenzialmente di cartilagine danneggiata per il futuro.

Questo è perché la tecnica può essere facilmente implementata per produrre grandi quantità di cartilagine formando i condrociti.

Stephen Simpson, direttore della ricerca presso la Arthritis Research UK ha detto: “le cellule staminali agiscono come un kit di riparazione del corpo, perché hanno la capacità unica di diventare molti tipi differenti di cellule del corpo.

“Questo significa che esse hanno un grande potenziale per l’utilizzo nella riparazione della cartilagine danneggiata in milioni di persone che vivono con il dolore dell’artrite su base giornaliera.

“Questo è un interessante studio con risultati promettenti, che diffonde luce sui modi in cui le cellule staminali possono essere incoraggiati a trasformarsi in cellule della cartilagine. Tuttavia, ulteriori ricerche saranno richieste prima di poter sapere se questo approccio specifico sarà adatto per la riparazione di danni della cartilagine e di ossa umane.

“Arthritis Research UK ha investito in un centro di ingegneria tissutale, che mira a identificare il miglior tipo di cellule staminali per la riparazione della cartilagine che potrebbe contribuire a prevenire o alleviare i sintomi nei soggetti con artrosi precoce”.

Ogni anno, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i sistema sanitari nazionali di mezzo mondo spendono miliardi di euro per protesi di anca e del ginocchio. Un nuovo trattamento per l’artrosi di questo tipo farebbe risparmiare ingenti risorse ai nostri sistemi di welfare anche perchè i trattamenti correnti possono solo alleviare i sintomi dolorosi della malattia.

Anche alcuni farmaci che riescono a rallentare la progressione della malattia non ne risolvono le cause ed alla fine si è quasi sempre costretti a costosi impianti. Non di rado infatti, alcuni pazienti sono stati costretti a subire due operazioni di sostituzione dell’articolazione perché le anche artificiali o le articolazioni del ginocchio possono usurarsi dopo soli 15 anni

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