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Olocausto: il gerarca nazista Alois Brunner è morto nel 2010 in Siria. Una carriera criminale da Hitler ad Assad

14 Dicembre 2014 da dagata

Olocausto: il gerarca nazista Alois Brunner è morto nel 2010 in Siria. Una carriera criminale da Hitler ad Assad. Lo ha appreso oggi il Centro Wiesenthal di Gerusalemme che si basa su informazioni ricevute da un ex agente dei servizi segreti tedeschi

 

Alois Brunner, uno stretto collaboratore del gerarca nazista Adolf Eichmann, responsabile personalmente della uccisione di oltre 100 mila ebrei, è morto in Siria quattro anni fa, a quasi 100 anni di età. Lo ha appreso oggi il Centro Wiesenthal di Gerusalemme che si basa su informazioni ricevute da un ex agente dei servizi segreti tedeschi che ha operato in Medio Oriente.

Brunner si iscrisse al Partito Nazionalsocialista nel 1931, a Fürstenfeld, all’età di 19 anni. Qui egli conobbe degli uomini che sarebbero successivamente divenuti alcuni dei più importanti colpevoli dello sterminio degli ebrei europei. Brunner fu assistente di Adolf Eichmann, il quale lo definì il suo uomo migliore. Come comandante del campo di internamento di Drancy dal giugno 1943 all’agosto 1944, Alois Brunner è accusato di essere il responsabile dello sterminio nelle camere a gas di oltre 140.000 ebrei. Venne condannato all’ergastolo nel 2001 in Francia, per crimini contro l’umanità. Secondo il giornale The Guardian, Brunner sarebbe il nazista più ricercato ancora in vita. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Alois Brunner fu processato in contumacia e condannato per due volte a morte nel 1954 come criminale di guerra. Mescolato ai tedeschi residenti in Cecoslovacchia che erano fuggiti davanti all’Armata Rossa, aveva però già raggiunto la Germania ed aveva trovato lavoro come camionista con la falsa identità di Alois Schmaldienst. Da lì, assunto il nome di Georg Fischer e godendo di evidenti protezioni, fuggì alla volta dell’Egitto prima e della Siria poi.

Tra il 1961, dopo il processo Eichmann in Israele, e l’ultima condanna pronunciata contro di lui dalla Corte Criminale di Parigi nel 2001, Germania, Austria e Francia hanno ripetutamente chiesto la sua estradizione alle autorità siriane, ma senza ottenere alcuna ripsosta. Era persino noto l’indirizzo di Brunner a Damasco tanto che gli venne recapitato un pacco bomba che gli mutilò le dita di una mano nel 1980. Il governo siriano sotto Hafez el-Assad era stato vicino all’estradizione di Brunner verso la Germania Est, ma il piano non andò in porto dopo la caduta del muro di Berlino nel novembre 1989. Come gli ex nazisti arruolati dalla Cia nella Guerra fredda contro l’Urss e quelli che hanno trovato aiuto e protezione presso i regimi parafascisti dell’Amerca Latina, Alois Brunner diventa così una figura importante nella guerra che la Siria combatte contro Israele. Il nazista aveva tra l’altro insegnato ai servizi segreti di Hafez Assad (padre di Bashar) le tecniche di tortura ai dissidenti. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” il ruolo che ha svolto nella Soluzione finale è diventato per lui un terribile e efficace biglietto da visita. Tanto da garantirgli una vita e forse una morte, sicure e protette.

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