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Milano Art Gallery: continua l’imperdibile mostra “Evoluzioni artistiche”, fra le opere esposte le allegoriche visioni pittoriche di Alessio Serpetti

6 Gennaio 2015 da ufficiostampa

Continua la mostra collettiva presso l’esclusivo spazio della galleria milanese “Milano Art Gallery” sita in via Alessi 11, vicino al Duomo e al cuore del centro urbano, dove sono esposte opere di talentuosi artisti contemporanei, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. L’interessante iniziativa intitolata “Evoluzioni Artistiche”, è stata inaugurata Sabato 20 Dicembre 2014 e rimarrà in loco fino al 9 Gennaio 2015. Durante il vernissage è intervenuto in qualità di super ospite Andrea Pinketts, noto scrittore noir nonché affermato volto televisivo della popolare trasmissione Mediaset “Mistero”. All’interno della corposa mostra si possono apprezzare anche le originali opere d’ispirazione mistico-allegorica del pittore figurativo Alessio Serpetti.

 

In riferimento alla ricerca stilistica di Serpetti viene evidenziato come “Nel suo lavoro il ricorso al colore è minimo, prevale piuttosto un elegante uso della monocromia, che lascia al segno il compito di svolgere una pregnante funzione narrativa. I contorni si fanno lievi, dando vita ad ambientazioni tratteggiate con minuzia e alla declinazione di figure femminili di sconcertante bellezza”.

 

Nel descrivere le fondamenta portanti del suo percorso artistico è stato scritto “Nei quadri le figure femminili sono spesso protagoniste dello scenario, sono al contempo sensuali, attraenti, enigmatiche, intriganti, inquietanti e sono avvolte da simboli esoterici arcaici appartenenti alla terra e alla notte. Propone una pittura densa di significati e messaggi subliminali di matrice allegorica innervati da profonde radici storiche, che si presenta come una volontà di recupero anacronistico di visioni le cui fonti provengono da molto lontano, dai manieristi del Cinquecento fino al Surrealismo più recente. Tali visioni vengono integrate e arricchite da una serie corposa di allegorie, metafore, simbologie reinterpretate con vivace spirito d’inventiva in chiave personalizzata. Ogni scena di derivazione classica serve a Serpetti per rievocare e rappresentare su tela una sorta di scenario teatrale, come se la superficie pittorica fungesse da coreografico palcoscenico. Egli mette in scena uno spettacolo nel quale si impegna a evidenziare la gestualità delle figure riprodotte, gli effetti suggestivi di controluce, gli anfratti fiabeschi e leggendari della narrazione, il mistero avvincente con cui il suo pennello riesce a ritrarre le sembianze femminili in una magica allure, ottenendo il massimo risalto d’effetto”.

 

Per lui la crescita e la maturazione di ciascun individuo avviene dentro il fitto tessuto connettivo secolare delle relazioni e dei rapporti sociali. Si proietta a rivelarne i meccanismi e la casualità che li innesca tramite i “luoghi della pittura e della sua immaginazione concepiti come tracce testimoniali dell’adesione e dell’appartenenza a una civiltà millenaria, che rimane sempre e comunque presente, anche quando viene collocata all’ombra della modernità.

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