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Marijuana sintetica. Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo lancia l’allarme per l’aumento nell’uso

28 Aprile 2015 da dagata

Marijuana sintetica. Il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo lancia l’allarme per l’aumento nell’uso. Dall’inizio di aprile ricoverate in ospedale più di 160 persone. E in Italia non se ne parla ma è facile reperirla su internet

 

Dall’inizio di aprile più di 160 persone sono state ricoverate negli ospedali dello stato di New York a causa dell’aumento dell’utilizzo di marijuana sintetica, secondo l’allarme ufficiale lanciato dal governatore Andrew Cuomo venerdì scorso.

Secondo il comunicato del governatore, infatti, dal principio del mese corrente ci sarebbe stato un vero e proprio picco dell’uso di marijuana sintetica in tutto lo stato.

I funzionari della sanità hanno affermato che ci sono state nella sola città tra l’8 ed il 15 aprile ben 120 interventi di pronto soccorso con un salto rispetto alla media di circa 20 a settimana.

Cuomo in una dichiarazione ha detto che le “Droghe sintetiche sono tutto fuorché innocue e questo aumento delle emergenze sanitarie… è la prova diretta“.

Il farmaco pericoloso, conosciuto con i nomi di strada “spice” e “K2″, è spesso commercializzato come incenso o pot-pourri e venduto in tutti i cinque distretti dello stato federale.

La cannabis sintetica è in realtà un termine molto generico che si riferisce a una vasta gamma di prodotti cannabinoidi sviluppati negli anni Ottanta dal dottor John W. Huffman e dalla sua equipe di ricercatori, nella speranza di curare malattie come la sclerosi multipla. Molti dei prodotti della prima e della seconda generazione, come la JWH-018 o la JWH-007, portavano le iniziali di Huffman. Le generazioni successive, dai nomi certamente più aggressivi, includono AKB48, o XLR-11.

Sono disponibili in polvere, o miscelate con erbe. Alcuni mettono ammollo varie erbe come la damiana, la lavanda e il loto blu in una soluzione di cannabinoidi che spesso include oppiacei sintetici, broncodilatatori e ninsetticidi come il timolo. In alternativa, fanno in modo che i prodotti chimici evaporino nelle erbe. Questa tecnica si è tuttavia rivelata inaffidabile, creando punti in cui le sostanze sono più concentrate.

Una volta che il raccolto sintetico è pronto viene confezionato in pacchetti con il nome del marchio, ad esempio Spice, K-2, Pandora’s Box, Atomic Bomb, Ultra Haze o Toxic Waste. Gli effetti più comuni variano fra uno stato uno stato di euforia a lievi allucinazioni.

Le droghe chimiche circolano, purtroppo, su canali legali e possono essere acquistate online, in negozi specializzati che le vendono come integratori per le piante o sali da bagno, con tanto di indicazione “non sono per il consumo umano”. A differenza della marijuana, con cui è praticamente impossibile andare in overdose, un uso massiccio di cannabis sintetica può provocare allucinazioni intense, palpitazioni, incapacità nell’articolare suoni, vomito, eccessi psicotici, paranoia, agitazione, tremori, innalzamento della temperatura corporea e attacchi di cuore.

Uno studio recente, “Ischemic stroke after use of the synthetic marijuana ‘spice,” pubblicato l’8 novembre 2013 su Neurology dai ricercatori dell’Università della Florida del sud, traccia un collegamento fra l’uso di cannabis sintetica e l’ictus.

I ricercatori hanno presentato il caso di due ragazzi, fratello e sorella, che hanno avuto un ictus dopo aver fumato erba sintetica JWH-018 appartenente allo stesso lotto. Lo studio fa notare anche come l’aumento di ictus normalmente associati alla marijuana è collegato all’incremento del consumo di cannabis sintetica.

Sostanzialmente, fumare cannabis sintetica è un po’ come fare la roulette russa con la chimica del vostro cervello. E un tempo, tutti i tipi di cannabis sintetica venivano venduti su internet e nelle aree di servizio di tutti gli Stati Uniti. Quel tempo è passato? Non proprio.

Il governo federale americano ha tentato di mettere un freno al fenomeno nel 2011, come avviene normalmente quando la gente inizia a morire. Quell’anno, la DEA ha aggiunto molte sostanze—tra cui la JWH-018—all’elenco di quelle controllate dalla legge.

Non si può dire quindi che almeno negli USA non si sia attuata una politica repressiva, ma nonostante ciò anche lì, la cannabis sintetica viene ancora prodotta. Per aggirare le nuove leggi i produttori europei e americani hanno modificato le loro ricette, facendo sì che ogni divieto serva solo a introdurre nuove sostanze chimiche di cui non si conosce l’effetto.

Si tratta, quindi, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di un allarme non localizzato agli USA ma di natura globale perchè come apparso in alcune inchieste italiane, i primi casi d’intossicazione nel Nostro Paese sono apparsi già a far data dal 2010 per le quali sinora si è sottovalutato il problema anche perchè, come detto, alcune delle sostanze utilizzate per produrre queste droghe sintetiche continuano ad essere legalmente commercializzate su internet ed è quindi agevole acquistarne quantità anche importanti.

Un motivo in più per le nostre autorità a partire dai Nas per tenere costantemente aggiornato l’elenco delle (nuove) droghe al fine di bloccarne, quantomeno, la vendita legale.

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