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False dicerie sulle stampanti

6 Luglio 2015 da Merellir

Le fotocopiatrici e le stampanti sono gli oggetti simbolo di un ufficio, quelli maggiormente utilizzati, in cui la loro presenza rappresenta, da sempre, un’esigenza per lo svolgimento del lavoro per gli operatori di ogni settore. Quanti, però, sono al corrente dei possibili danni alla salute che possono arrecare, soprattutto le stampanti con tecnologia laser, attraverso l’emissione di polvere di cartuccia toner?
Un’agenzia svizzera che opera nel settore sicurezza e che da sempre vigila ed indaga  in prima persona nei luoghi di lavoro, afferma come le polvere toner siano un rischio soprattutto per soggetti aventi mucose ipersensibili nelle vie respiratorie superiori ed inferiori, causando effetti irritativi per via delle emissioni delle stampante e delle ricariche stampanti; studi epidemiologici, tuttavia, non hanno espresso note negative riguardo uso della stampante, in quanto non sono state documentate delle reali relazioni tra cartuccia toner dei colori e le allergie, così come malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie polmonari interstiziali o tumori.
Delle constatazioni sicuramente positive, ma che, in ogni caso, non tolgono totalmente i dubbi della pericolosità della questione e che non permettono all’utente dall’esimersi da tutte quelle misure precauzionali e preventive di carattere igienico da porre in atto in ogni circostanza in cui ci si imbatte in questi macchinari. Non è tanto la presenza fisica in sé della stampante a poter provocare dei rischi, quanto il momento dell’utilizzo del macchinario: nel momento della stampa, si verificano, infatti, dei complessi chimici in cui, cartuccia toner, carta ed aria, combinandosi e reagendo tra loro, liberano nell’aria dei composti organici volatili, ovvero delle particelle piccolissime di toner, di carta e di gas (tra cui l’azoto): la loro azione è resa tale grazie alle condizioni favorevoli dell’ambiente, come la temperatura elevata, le cariche elettriche, ma anche il livello di modernità della tecnologia della stampante e della fotocopiatrice, del tipo di toner (che siano toner compatibili o originali) e ricarica stampanti, dalla qualità della carta, ecc.
Doveroso sottolineare come le macchine più moderne azzerino l’emissione di azoto, mentre quelle più remote diffondano benzolo e che la maggior parte delle polveri diffusa è costituita da particelle carta.
I sintomi specifici che, talvolta, possono emergere in un ambiente lavorativo, quali rinite allergica e asma bronchiale, secondo la letteratura scientifica sono imputabili all’esposizione della polvere dei toner per la ricarica stampanti, mentre, occasionalmente, il lavoratore può essere colpito da prurito, irritazione cutanea, bruciore agli occhi, tosse, dispnea, occhi rossi, mal di testa.
Tuttavia, i disturbi di cui sopra, non possono essere ricondotti esclusivamente alla presenza di una stampante e/o fotocopiatrice quanto, piuttosto, alle generali condizioni di lavoro cui si trova il personale.
Si può, dunque, concludere questa particolare analisi, affermando, con estrema fermezza, come queste apparecchiature non comportino rischi significativi per la salute, persino dopo un loro affiancamento prolungato.

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