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Spoleto Arte: intervistata Gabriella Martino sulla sua arte e dei futuri progetti artistici

8 Settembre 2015 da ufficiostampa

È stata prorogata fino al 27 agosto la mostra Spoleto Arte. Questa esposizione collettiva, a cura di Sgarbi, è composta dalle opere di Amanda Lear, insieme a quelle di altri novanta artisti. È stata organizzata dal Dott. Salvo Nugnes, presidente di Spoleto Arte. Uno degli artisti ad aver esposto presso la mostra, allestita negli spazi dell’antico palazzo Leti Sansi, è la fiorentina Gabriella Martino. Dopo aver conseguito la laurea in Critica Letteraria, riscuote molto successo come scrittrice, poetessa, saggista, giornalista. Collabora inoltre a varie iniziative culturali ed è uno dei Soci Fondatori del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile. Anche il mondo dell’arte l’affascina; diventa infatti un’affermata pittrice, le cui opere sono presenti in raccolte pubbliche e private, sia in Italia che all’estero. A Spoleto ha esposto quattro suoi lavori; qui di seguito sono riportate le sue risposte ad alcuni quesiti riguardo l’esperienza a Spoleto Arte:

1) Abbiamo avuto notizia della sua presenza alla grande mostra di “Spoleto Arte” curata da Vittorio Sgarbi, allestita presso Palazzo Leti Sansi a Spoleto; come nasce l’occasione di partecipare a questa importante iniziativa? È la prima volta che espone a Spoleto?

Ho, semplicemente, accettato l’invito inviatomi per e-mail. Tra tutte le mie lunghe e affollate esposizioni mancava “Spoleto Arte”. Così, di getto, senza rifletterci ho subito deciso per il “sì”.

2) Quali opere ha esposto in mostra? Con quali tecniche sono realizzate e a quali tematiche si ispirano?

Le mie opere non restano aggrappate a una tematica e, neppure, a una tecnica. La ripetizione mi annoia. Sin da piccina (due anni) ho mostrato di essere dotata di tanta fantasia, memoria, inventiva, estro, comunicativa; manifestavo la gioia di aiutare e far sorridere gli altri giocando con colori, pastelli, parole, favoleggiando; allorché mio fratello allungava la mano verso la chitarra iniziavo a cantare e ballare. Le opere esposte a “Spoleto Arte” sono state scelte dal Prof. Vittorio Sgarbi, dalla Commissione, dal suo Staff e col mio avallo. Fino a quel momento le avevo rinchiuse in casa per motivi personali.

  1. Inizio da “L’anima immemore si libra d’arcano, 1983, acquarello su cartoncino”: questa opera racchiude la tematica del risveglio, della resurrezione giacché… dopo oltre vent’anni, all’improvviso, l’anima ammutita ha riscoperto la capacità di vibrare ancora, illuminarsi, guardarsi intorno; il librarsi di tempi lontani, essere se stessa, avere la libertà di stendere la mano per afferrare uno dei pennelli tenuti nascosti insieme a una confezione di acquarello azzurro, un foglio da disegno… un recipiente con acqua…e via con gesti istintivi, sicuri, senza programmi, soste, ripensamenti, calcoli. Solo nei giorni successivi, rientrando in quella stanza ho visto l’albero azzurro dal robusto tronco e rami svettanti ricchi di foglie e frutti.
  2. “Preghiera, 2002, acquarello su cartoncino”, con la riconquista assoluta dell’Amore del e per il Creatore nonché per il creato. La riacquisizione della mia potenzialità, del mio carattere, del mio essere persona…ancora azzurrità.
  3. “In cammino, s.d.,t.m. materico su faesite”. Volutamente senza data. Per quale motivo? Ovvio, dalla nascita alla morte si è sempre in cammino…Dal mio punto di vista, datare significa poco o nulla, crea incertezza, timore di dimenticare. Ma, non è il numero a permetterci il ricordo, bensì l’essenza, il vissuto, il sentito, l’intuito, l’orma, la leggerezza dell’andare in sintonia con gli altri, tale leggerezza della sabbia del deserto seminata su base statica di faesite che offre anche la possibilità di sfarfallare.
  4. ” Ascoltando Beethoven – al Buio, Vortice in due, 2006, china su cartoncino”. La gioia, la libertà, di riascoltare i Grandi della musica classica anche distesa in un letto di ospedale per un arto ingessato, inventandomi tecniche diverse per utilizzare l’amata china senza pennelli e senza penna su cartoni racimolati da scatole varie, doni di amiche.

3) La mostra di “Spoleto Arte” ha fatto da simbolica cornice di contorno alla seconda edizione del “Premio Margherita Hack”;  un suo pensiero sulla figura dell’esimia scienziata e sul suo prezioso contributo dato nei tanti anni di studi e di ricerche.

“Margherita Hack”: conosciuta a Firenze, molto stimata come persona, quale astrofisica – divulgatrice di grande spessore mondiale. Donna in grado di inserirsi con autorevolezza nel campo scientifico un tempo branca esclusivamente maschile. Con la sua ferrea volontà ha stupito tutti.

4) Questo è l’anno dell’Expo; è andato o andrà in visita alla grande esposizione universale? Pensa possa risultare utile e positivo anche per il comparto dell’arte?

Expo, con la mente sono già presente sin dalla prima ora in questa grande esposizione universale. Di certo mi recherò in visita a Milano. Non è possibile ignorarla o limitarsi all’ascolto, sempre personale, degli altri. Gli eventi, soprattutto quelli così importanti, vanno vissuti di persona non per sentito dire. L’Expo è un Evento assolutamente positivo – vitale sia per l’Italia che per gli italiani veri, che per l’Arte, nonché estremamente utile per risollevare il morale di tutti.

5) In concomitanza con l’Expo c’è anche la prestigiosa Biennale Venezia; come considera questa vetrina internazionale e quale sinergia può esserci con l’Expo?

La sempre prestigiosa Biennale di Venezia! Altra nostra perla e di tutti coloro che non rinunciano alla presenza in codesto evento tanto atteso non solo dagli artisti…

È sempre allettante, seducente la nostra vetrina internazionale, ora più che mai giacché la sincronia con l’Expo crea nuovi interessi, altri visitatori, non solo per il presente ma anche e soprattutto per i giorni e gli anni a venire.

Sinergia? Certo l’incontro crea sempre un processo potenziato, un’azione superiore per quantità e qualità.

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