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Ripetitori “4G” e interferenze. In via Cesare Battisti a Lecce alcuni canali del digitale terrestre oscurati ed i cittadini costretti ad interventi a proprie spese

19 Novembre 2015 da dagata

Ripetitori “4G” e interferenze. In via Cesare Battisti a Lecce alcuni canali del digitale terrestre oscurati ed i cittadini costretti ad interventi a proprie spese per installare filtri che consentano di vedere la TV. Intervenga l’ARPA e i gestori e proprietari dei ripetitori risarciscano i cittadini

 

Non è la prima volta che cittadini residenti nel centro urbano di Lecce nelle adiacenze della centrale piazza Mazzini vengano a lamentarsi per problemi di serie interferenze con i propri dispositivi determinate quasi certamente dai ripetitori di telefonia “4G” che tutti i gestori telefonici hanno deciso di installare qua e là sul territorio.

L’ultima denuncia dopo quella delle autovetture bloccate e con le centraline in panne nell’ex piazza Trecentomila, arriva quella di un residente di via Cesare Battisti che ci ha segnalato che da qualche settimana molti canali del digitale terrestre risultano essere disturbati e non visibili.

Contattato un antennista, lo stesso ha imputato il problema, guarda caso, all’accensione di un ripetitore per telefonia “4G”.

Per ovviare al problema non resta che installare a proprie spese un apposito filtro per schermare le interferenze e consentire la visione di tutti i canali del digitale terrestre.

Giustamente viene da chiedersi perché dovrebbe pagare il cittadino e non i proprietari e gestori dei ripetitori per i danni che creano, al di là delle possibili conseguenze per la salute che miriadi di onde ad alta frequenza potrebbero determinare e sui quali, com’è noto, la scienza è tuttora divisa.

In ogni caso, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe utile un intervento urgente dell’ARPA per verificare se i livelli di onde nella zona di via Cesare Battisti siano nella norma.

In ultimo, una volta individuata la fonte di tale interferenze, sarebbe utile che la cittadinanza venisse adeguatamente informata dalle istituzioni, in primis il comune, su chi rivolgere le proprie legittime pretese risarcitorie sui danni che le vengono arrecati.

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