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Influenza Italia 2016: in tutte le Regioni l’incidenza è sotto la soglia epidemica tranne in Piemonte, nella P.A. di Trento, nel Lazio, in Campania e in Basilicata

13 Febbraio 2016 da dagata

Influenza Italia 2016: in tutte le Regioni l’incidenza è sotto la soglia epidemica tranne in Piemonte, nella P.A. di Trento, nel Lazio, in Campania e in Basilicata.

 

Terminate le vacanze e con i primi freddi alle porte è inevitabile parlare del classico malanno di stagione: l’influenza. Secondo la Rete Italiana Sorveglianza Influenza che descrive i casi di sindrome influenzale, ne stima l’incidenza settimanale durante la stagione invernale e ne determina durata e intensità dell’epidemia, in Italia, l’incidenza è sotto la soglia epidemica tranne in Piemonte, nella P.A. di Trento, nel Lazio, in Campania e in Basilicata, attualmente pari a 1,49 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati in uesta settimana è pari a circa 90.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 573.000 casi. Durante la cinquantunesima settimana del 2015, 756 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 1,49 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 4,18 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 1,81 nella fascia 15-64 anni a 1,57 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 0,56 casi per mille assistiti. Gli esperti del Ministero della Salute, hanno fatto sapere che per quest’anno non sembrano preoccupati. Sono previsti 4 diversi virus, evidenzia Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che potrebbero arrivare sul territorio italiano, ma con un’incidenza nella media degli scorsi anni. Molto dipenderà dal clima, ma si prevede che saranno circa 4-5 milioni gli italiani che finiranno a letto con la meno desiderata delle compagne. Uno non è una novità, è il virus California A/H1N1 che circola sin dal 2009, gli altri sono varianti dei virus che già circolavano negli scorsi anni e cioè A/H3N2, B/Pukhet e B/Brisbane. A questi poi si dovranno aggiungere oltre 200 tra rinovirus, adenovirus e coronavirus che producono sintomi simili ai virus dell’influenza 2016, ma che non sono considerati virus influenzali. Le conseguenze saranno soprattutto febbre, raffreddore e mal di pancia o altri sintomi gastrointestinali che si stima colpiranno fino a 10 milioni di persone. Il periodo più a rischio sarà come sempre quello dopo Natale quando un mix tra basse temperature, dopo baci e abbracci tra parenti, darà un’accelerata alla diffusione dei virus influenzali. La differenza tra i virus influenzali e quelli non influenzali è che nel primo caso la febbre arriva all’improvviso, è superiore ai 38 gradi ed è accompagnata da dolori muscolari e articolari, mal di gola e tosse. Secondo le previsioni il 40% delle persone che verranno colpite sarà sotto i 18 anni, un altro 40% tra i 18 e i 65 e solo il 20% sarà over 65, anche se per loro l’influenza potrebbe portare conseguenze più gravi rispetto a chi è più giovane e sano.

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