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Giornata storica per l’ambiente: stop all’uso del glifosato

27 Aprile 2016 da dagata

Giornata storica per l’ambiente: stop all’uso del glifosato. La UE vieta l’uso di questo pesticida, anche conosciuto con il nome commerciale Roundup, uno dei più utilizzati diserbanti nel mondo

Giornata storica per l’ambiente. Il Parlamento Europeo ha convalidato il divieto dell’uso di pesticidi contenenti glifosato. Lo ha dichiarato venerdì l’ufficio del Ministro del Governo di Bruxelles, con delega alla qualità della vita Céline Fremault (cdH), su iniziativa della proposta adottata in questa direzione dai ministri giovedì. Il glyphosate, in italiano glifosate o glifosato (N-(fosfonometil)glicina, C3H8NO5P), sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un analogo aminofosforico della glicina, inibitore dell’enzima 5-enolopiruvil shikimato 3-fosfato sintasi (EPSP sintasi), noto come erbicida totale (non selettivo), di cui Monsanto possedeva il brevetto di produzione, scaduto nel 2001. Il glifosato è spesso erroneamente associato alla categoria dei cosiddetti prodotti “seccatutto”, cioè a quei principi attivi non selettivi (risultano tossici per tutte le piante) come i dipiridilici, assorbiti per via fogliare. In realtà il glifosato, a differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare, ma successivamente traslocato in ogni altra posizione della pianta per via prevalentemente floematica. Questo gli conferisce la caratteristica di fondamentale importanza di essere in grado di devitalizzare anche gli organi di conservazione ipogea delle erbe infestanti, come rizomi, fittoni carnosi ecc., che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati.L’assorbimento del prodotto avviene in 5-6 ore, e il disseccamento della vegetazione è visibile in genere dopo 10-12 giorni.In Italia viene utilizzato non solo in agricoltura ma anche per preparare i terreni dei campi da gioco come il golf ed i prati dei campi da calcio. Già dagli anni Ottanta e Novanta l’industria chimica e i commissari Ue hanno avuto sotto gli occhi le prove che il Roundup, il pesticida della Monsanto più venduto al mondo e utilizzato soprattutto come complemento agli Ogm, causa malformazioni genetiche. Ma tutti si son ben guardati dall’informare i cittadini. Questa è la conclusione di un nuovo rapporto “Roundup and birth defects: is the public being kept in the dark” redatto da un gruppo internazionale di scienziati e pubblicato il 7 giugno scorso. Fin dagli Ottanta le indagini dell’industria chimica (inclusa una commissionata dalla stessa Monsanto) mostrano che il glifosato presente nel Roundup causa malformazioni nei feti degli animali da laboratorio. La Commissione Europea è a conoscenza di questi risultati almeno dal 2002, quando le sono stati sottoposti gli studi di cui sopra per l’approvazione alla commercializzazione del pesticida. Ma queste ricerche non sono state rese pubbliche. Anche uno studio indipendente di scienziati argentini ha mostrato come il Roundup sia responsabile di malformazioni in rane e pollame a concentrazioni molto minori di quelle che si possono rivelare sui campi irrorati. La ricerca era cominciata sulla base di studi sull’alto tasso di malformazioni genetiche e cancro nella popolazione del Sud America, area dove si fa un esteso uso di soia Ogm Roundup, creata per tollerare grandi quantità del pesticida Roundup. Claire Robinson, coautore dello studio sul Roundup, spiega: “Sembra che ci sia stata una deliberata volontà di coprire la verità da parte dell’industria chimica (spiegabile ma non giustificabile) e di chi doveva controllare (inspiegabile e ingiustificabile). Tutto ciò sulla pelle della sicurezza pubblica. Anche perché il Roundup non viene utilizzato solo in agricoltura, ma anche nel giardinaggio, nei parchi e nelle aree verdi delle scuole, grazie alla falsa informazione che sia sicuro”. L’Agenzia internazionale per ricerca sul cancro del mondo organizzazione della sanità (Iarc) ha classificato il 20 marzo 2015, cinque come pesticidi cancerogeni “probabile” o “possibile” per gli esseri umani: malathion, diazinone, tetrachlorvinphos, paration e glifosato.

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