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Spoleto Arte: calorosa accoglienza per Cristiano De André in conferenza

15 Agosto 2016 da ufficiostampa

Calorosa accoglienza riservata al noto cantautore musicista Cristiano De André, ospite speciale all’interno della grande mostra di “Spoleto Arte” curata da Vittorio Sgarbi, con l’organizzazione del manager della cultura Salvo Nugnes, allestita presso il secolare Palazzo Leti Sansi, nel cuore di Spoleto, fino al 22 agosto 2016. In data domenica 24 luglio, De André ha presentato il suo libro, scritto in chiave autobiografica, dal titolo “Cristiano De André la versione di C.” (Mondadori), affiancato da Salvo Nugnes, in qualità di relatore. All’evento ha preso parte un nutrito pubblico, nonché autorità e rappresentanze istituzionali della zona. Era presente anche Fabrizio Cardarelli, presidente del festival dei due mondi.

La famiglia sta al centro della narrazione. La famiglia è tutto. E nel fondo di queste pagine, c’è la voglia di vedersi bambino negli occhi del padre, il desiderio di essere rassicurati da parte di chi ci ha dato la vita. Di essere amati. Scrive De André “Mi guardo allo specchio e ti rivedo ancora, nel riflesso prego che si aggiungano i volti dei miei figli, quasi che fossimo pronti a una foto di famiglia, con i sorrisi genuini e l’armonia pulsante. Hai presente? Come un tempo”.

Nella prefazione, Oliviero Malaspina dice “Questa storia, è un puzzle affascinante, dominato da due parole: bellezza e fragilità”. La bellezza sta nel talento musicale, che De André riesce a coltivare come una cosa tutta sua, sottratta all’eredità del genio paterno, Fabrizio. Quando compone musica e suona, ha un talento che alla fine anche il padre gli riconosce. Matura la passione per il violino, dopo aver osservato Lucio Fabbri suonare lo strumento con la PFM, racconta il piacere di stare sul palco come antidoto alla timidezza. E poi ci sono gli aneddoti curiosi. La notte, in cui il padre canta alla madre “Verranno a chiederti del nostro amore”. Le visite degli amici di famiglia, come Paolo Villaggio o Ugo Tognazzi. Mamma che fa le carte a Francesco De Gregori e lui, che se ne esce con il verso “Chi mi ha fatto le carte, mi ha chiamato vincente”. Quelli dei New Trolls, che lo chiamano Fabrizietto, la madre che per ripicca, quando torna a casa gli spezza duemila dischi in vinile, fra cui la copia di “Sticky Fingers” con la cerniera vera, quella di Andy Warhol.

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