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Le nuove prospettive riguardo il commercio dell’amministrazione Trump

2 Marzo 2017 da Merellir

L’amministrazione Trump considera l’Organizzazione mondiale del commercio in grado di prevenire le pratiche commerciali sleali e promette un approccio “più aggressivo” per difendere gli interessi degli Stati Uniti, che potrebbe passare attraverso ritorsioni doganali, secondo un documento ufficiale pubblicato Mercoledì.

“Lo status quo è insostenibile. Per troppo tempo, gli americani hanno perso quote di mercato in altri paesi, in parte perché le nostre aziende e i nostri lavoratori non hanno alcuna reale capacità di misurare la concorrenza estera “, dice l’equivalente dell’ US Department del commercio estero (USTR) nel piano d’azione annuale presentata al Congresso.

Eletto sulla promessa di portare posti di lavoro sul suolo americano, Donald Trump ha ripetutamente preso di mira la politica commerciale della Cina pur criticando l’OMC, l’organismo multilaterale responsabile per la risoluzione delle controversie tra i paesi.

Secondo l’USTR, le norme dell’OMC si basano su “l’idea implicita” che i paesi applicano i principi dell’economia di mercato, mentre “molti giocatori importanti” ignorano e nascondono le loro distorsioni al libero commercio dietro sistemi “non sufficientemente trasparenti.”

“L’incapacità del sistema di garantire che questi paesi sono responsabili conduce alla perdita di fiducia nel sistema”, ha detto USTR, l’avvio di una presa di distanza rispetto alla WTO.

Il rapporto suggerisce pertanto che gli Stati Uniti non si sentono vincolati legalmente alle decisioni del WTO che sarebbe sfavorevole. “Gli americani non sono direttamente oggetto di decisioni del WTO”, dicono gli stati USTR che favoriscono la difesa della “sovranità” degli Stati Uniti.

“E ‘tempo per un approccio più aggressivo,” indica anche l’amministrazione, che pretende di essere pronta per l’uso “tutti i mezzi di pressione” per costringere i paesi ad aprire i loro mercati in conformità con le minacce fatte da Donald Trump. Il documento si riferisce in particolare ad un legge del 1974 che permette al presidente di imporre sanzioni doganali.

Più in generale, l’USTR conferma che gli Stati Uniti favoriranno gli accordi bilaterali, a scapito di importanti trattati regionali che sarebbero meno favorevoli.

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