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Il paradiso fiscale Svizzera

27 Ottobre 2017 da Merellir

Il paradiso fiscale Svizzera è ancora molto attraente per un gran numero di aziende e privati che intendono approfittare dei vantaggi che può dispensare.
Basti pensare al riguardo come al confine tra Italia e confederazione elvetica, ovvero a Chiasso, esistano dei “workshop” pronti a decantare il basso livello di imposta della Svizzera e la semplicità del sistema di riscossione, ben lontana dalla farraginosità che distingue il fisco nel nostro Paese.

Tre livelli di tassazione

Il fisco svizzero si fonda su un sistema molto semplificato, in cui sono previsti tre livelli di imposizione, ovvero nazionale, cantonale e comunale.
Per quanto riguarda le aziende, la cui situazione fiscale dipende dalla disposizione della sede legale, l’imposta federale prevede una sola aliquota sugli utili, al 7,83%, mentre quella cantonale può andare dal 4,4 al 19%, cui si va ad aggiungere la tassa sul capitale, in un range da 0,03 a 0,3%. Infine l’imposta comunale, che per quanto riguarda gli utili si attesta tra il 4 e il 16%, con la tassa sul capitale che sale dallo 0,04 ad un quarto di punto.
Il concorso tra i vari livelli, può quindi comportare una pressione oscillante tra il 16 e il 25% spingendo così gli osservatori a parlare di paradiso fiscale Svizzera.
Anche per le persone fisiche le aliquote sono tre. In questo caso, però, quella federale può arrivare ad un massimo dell’11,5%, mentre quella cantonale dipende da una serie di parametri come reddito, stato civile ed eventuale presenza di figli all’interno del nucleo familiare, potendo comunque raggiungere un massimo del 15%. In conseguenza di quanto detto sinora, la tassazione sul reddito può arrivare ad un massimo del 29,7%.

La Svizzera è realmente un paradiso fiscale?

Il mito del paradiso fiscale Svizzera si è però leggermente appannato nel corso degli ultimi anni. Responsabile di questo mutamento di prospettiva è stato il progressivo aumento della quota parte, derivante da un livello sempre più alto dei versamenti dovuti alle “”istituzioni di diritto privato””, ovvero casse pensioni e malati, assicurazioni antinfortunistiche e altre. Quest’ultimo dato è stato fornito dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, riattizzando le polemiche all’interno dell’opinione pubblica. Ove si prendesse in considerazione tutto il complesso, la quota d’imposta di ogni cittadino della confederazione salirebbe al 41,7%, un livello che si è progressivamente alzato di 6,6 punti percentuali nell’ultimo periodo, con una progressione inquietante. Basti pensare al riguardo che tra i Paesi OCSE soltanto l’Italia, con poco più di cinque punti percentuali, si è avvicinata al livello svizzero.

Iva e altre tasse

Per concludere il discorso sul paradiso fiscale Svizzera, occorre però prendere in considerazione anche l’Iva e altre tasse. L’imposta sul valore aggiunto è all’8%, il livello più esiguo a livello continentale, scendendo al 2,5 per i beni di consumo giornaliero e al 3,8 per le strutture alberghiere. E’ inoltre totalmente esclusa in settori come quello educativo o sanitario.
Inoltre nella confederazione non vige alcuna tassa di successione a livello federale, mentre il livello impositivo cantonale, si attesta ad un livello tra il 10 e il 50%. Dati che occorre tenere presenti per poter fare un serio raffronto con gli altri Paesi dell’OCSE.

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