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Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena

27 Ottobre 2017 da dagata

Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena

Il Ministero della salute ha comunicato che le confezione di tacchino arrosto LiberaMente marchiato Casa Modena e sono state ritirate dal commercio per la presenza del batterio patogeno Listeria monocytogenes. Il lotto sotto accusa, confezionato nello stabilimento Forno D’Oro in provincia di Vicenza in via Vallelunga, 60, 36030 S. Tombio (VI) con il marchio IT 823 L/P CE visibile sulla confezione, riporta il numero 141117 ed è commercializzate da Grandi Salumifici Italiani S.p.A. La data di scadenza minima è del 14-11-2017. Si tratta di confezioni da 3,5 kg destinate al catering o al banco salumeria dei supermercati. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, non esclude che l’ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La listeriosi è un’infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere effetti gravi nell’uomo. Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente diffuso nell’ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito: anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono il sistema immunitario. Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono contrarre l’infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale. Il veicolo principale di infezione nell’uomo è il consumo di alimenti pronti al consumo (in inglese: RTE “ready-to-eat”) e di cibo crudo. Il batterio della Listeria si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in frigorifero no. Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione. I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall’assunzione di cibo contaminato. L’avviso di richiamo è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute nella sezione “Avvisi di sicurezza”.

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