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Escherichia coli, 7 bimbi infettati in Francia. Avevano mangiato formaggio Reblochon proveniente da un supermercato Leclerc

19 Maggio 2018 da dagata

Escherichia coli, 7 bimbi infettati in Francia. Avevano mangiato formaggio Reblochon proveniente da un supermercato Leclerc. Allerta congiunta dei Ministeri della salute e dell’agricoltura francese

Sette casi di Escherichia coli entero-emorragica (Ehec) di cui sei con sindrome emolitica uremica [complicanze renali] sono stati rilevati in Francia. Hanno da 1 e mezzo a 3 anni anche se nessuno sembrerebbe in pericolo di vita. Lo hanno riferito, oggi 11 maggio, il Ministero della Salute e dell’Agricoltura francese in una dichiarazione congiunta. Secondo i dicasteri d’oltralpe, i piccoli si sarebbero infettati con batteri di Escherichia coli dopo aver mangiato il formaggio Reblochon proveniente da un supermercato Leclerc. Il Reblochon o Reblochon di Savoia è un formaggio francese a pasta pressata da latte crudo di vacca. Viene prodotto in Alta Savoia e, dal 1964, anche sul versante alpino italiano. I dipartimenti raccomandano alle persone che hanno acquistato questi prodotti di non consumarli. Al momento i casi confermati di contagio si sono verificati in Francia. Sono in corso in queste ore verifiche da parte delle autorità sanitarie sulla qualità del latte e sulle mucche della zona. L’Escherichia coli O157: H7 o Escherichia coli enteroemorragico o EHEC è un ceppo entero-emorragico del batterio Escherichia coli che è causa di malattie a trasmissione alimentare. L’infezione porta spesso a diarrea emorragica. Questo particolare ceppo di E. coli, inoltre, è tra quelli capaci di indurre la sindrome emolitica uremica (SEU), una sindrome caratterizzata da insufficienza renale acuta, anemia emolitica e trombocitopenia, più frequente nei bambini. La trasmissione avviene attraverso la via oro-fecale, e la maggior parte dei casi di malattia sono associati all’assunzione alimentare di cibi crudi o poco cotti, contaminati dalla terra o da acque contaminate, o al consumo di verdure inquinate da queste acque. Questo sierotipo è molto comune ed è di solito associato all’assunzione di carne cruda, accidentalmente contaminata da parte di contenuto intestinale dell’animale. Infatti, la prima volta che fu isolato, nel 1982, fu a seguito di una tossinfezione alimentare verificatasi negli USA, in conseguenza dell’assunzione di hamburger in una catena di fast food. Nei ruminanti esso vive da commensale nell’intestino, ma non provoca patologia per la scarsità dei recettori verso la tossina prodotta dal batterio. Alcune ricerche indicano l’utilità dei probiotici, in particolare dei lactobacilli, per la prevenzione delle infezioni alimentari provocata da ceppi di O157:H78. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti“, siamo in presenza dell’ennesimo scandalo alimentare, stavolta ancor più grave perché ad essere coinvolti sono bambini, ossia soggetti particolarmente sensibili e a rischio. Il Ministero della salute deve attivarsi immediatamente per verificare se il formaggio contaminato da E. coli è stato venduto nel nostro Paese, e deve dare in tempi brevi informazioni trasparenti ai consumatori.. Sul sito del Ministero della Salute, nella sezione dedicata alle “Allerte alimentari”, non risulta comunicazione sui casi di E. coli e l’Italia non fa parte di quelli inseriti nella lista dei Paesi coinvolti.

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