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Uomo infettato dal virus mortale MERS è stato ricoverato nell’ospedale di Leeds

3 Settembre 2018 da dagata

Uomo infettato dal virus mortale MERS è stato ricoverato nell’ospedale di Leeds. Il MERS per l’OMS è considerato “una minaccia urgente per l’umanità”. Si ritiene che il paziente abbia contratto l’infezione in Medio Oriente, prima di recarsi nel Regno Unito

Un uomo proveniente da una non meglio identificato paese del Medio Oriente è stato ricoverato nell’ospedale di Leeds, Inghilterra, con una diagnosi da infezione del virus killer MERS (dall’inglese Middle East Respiratory Syndrome) o sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus. A confermarlo funzionari della sanità pubblica britannica. La Public Health England, l’agenzia governativa che si occupa della sanità in Inghilterra che costituisce l’omologo del nostro Istituto Superiore di Sanità, ha specificato che l’uomo è stato inizialmente ricoverato all’ospedale di Leeds e poi trasferito presso un centro specializzato in malattie infettive respiratorie al Royal Liverpool Hospital. Si ritiene che il paziente abbia contratto l’infezione in Medio Oriente, prima di volare nel Regno Unito. L’ente che fa capo all’esecutivo di Londra, sta ora cercando di contattare i passeggeri che si trovavano sullo stesso volo del paziente, per la possibilità di essere stati infettati. La Sindrome respiratoria del Medio Oriente, che uccide un terzo di coloro che colpisce, è indicata come una delle 10 minacce urgenti all’umanità da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo è il quinto caso di MERS diagnosticato in Inghilterra, con casi precedenti già acclarati nel 2012/2013. Agli operatori sanitari è stato consigliato di rimanere vigili nei confronti di tutti i pazienti che presentano gravi malattie respiratorie inspiegabili che si verificano in chiunque abbia viaggiato di recente nel Regno Unito dal Medio Oriente, in particolare alla luce dell’aumento dei viaggi associati all’Hajj il tradizionale pellegrinaggio al Masjid al-Ḥarām della Mecca e nelle sue prossimità che costituisce uno dei pilastri dell’Islam, un dovere religioso obbligatorio per i fedeli musulmani che deve essere svolto almeno una volta nella vita da tutti i musulmani adulti. Il dott. Jenny Harries, vice direttore sanitario della Public Health England, ha dichiarato: “Un paziente in ospedale a Liverpool è in cura per l’infezione da Sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers-CoV). “Si pensa che il paziente abbia contratto l’infezione mentre era in Medio Oriente, prima di recarsi nel Regno Unito.” Public Health England sta seguendo coloro che hanno avuto contatti stretti e prolungati con il paziente per offrire consigli e monitorarli se necessario. “È importante sottolineare che sebbene sia stato identificato un caso, il rischio generale di trasmissione della malattia al pubblico è molto basso. “Come abbiamo visto in casi precedenti, abbiamo procedure di controllo delle infezioni ben consolidate e solide per trattare casi di malattie infettive importate e queste saranno seguite rigorosamente per minimizzare il rischio di trasmissione”.”Se le persone mostrano sintomi di MERS dopo aver viaggiato in Medio Oriente, il nostro consiglio rimane invariato e dovrebbero contattare i servizi sanitari attraverso i soliti percorsi – chiamando il loro medico curante o il NHS (Servizio Sanitario Nazionale) al 111.” Un portavoce della Royal Liverpool & Broadgreen University Hospitals Trust ha dichiarato: “Stiamo trattando un paziente con Sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS). “Il paziente viene curato dalla nostra unità specialista di malattie infettive e tropicali, da personale specializzato e altamente qualificato che ha esperienza nel trattamento di una varietà di malattie infettive.” Non ci sono rischi per altri pazienti o visitatori. “Chiediamo che le persone continuino ad usare i nostri servizi normalmente e che le persone vengano solo al nostro pronto soccorso se le loro condizioni sono gravi e / o di emergenza”. È chiaro, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che in assenza di informazioni più precise circa la zona di provenienza, se non un generico “Medio Oriente”, da parte delle autorità sanitarie britanniche, non ci dà alcuna certezza e induce a rilanciare analoga allerta anche in Italia proprio per le stesse motivazioni indicate dagli esperti del Regno Unito, senza creare alcun infondato allarme specialmente nel periodo clou del rientro dei fedeli musulmani dopo l’Hajj, il pellegrinaggio che ogni anno vede tra i due e quattro milioni di persone che si ritrovano alla Mecca e nelle zone limitrofe che rappresentano anche quelle di maggior rischio per il contagio del particolare tipo di virus. La prevenzione e l’attenzione alla sintomatologia per quanti viaggiano da e verso le zone potenzialmente colpite, quando si tratta di possibili focolai epidemici, sono le migliori attività che si possono rilanciare per evitare qualsiasi rischio per la popolazione. Ciò, in particolare, nel caso specifico del virus MERS che seppur poco diffuso è un coronavirus simile al virus causa della SARS, ma la malattia che provoca, pur simile alla SARS, sembra essere causa di una maggiore mortalità. Infatti, il suo tasso di decessi si aggira attorno al 30%, mentre per la SARS è del 10%.

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