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Psicologa Cuneo, Dottoressa Silvia Parisi: Paura e Fobie.

5 Novembre 2018 da PsicologaCuneo

La psicologa cuneo, Dottoressa Silvia Parisi, ci parla della correlazione tra “paura” e “fobie”, e della loro definizione attraverso il modello cognitivo comportamentale.

Nella letteratura scientifica anglosassone i termini fear e anxiety sono spesso impiegati scambievolmente. Nella tradizione comportamentista molti studiosi hanno sostenuto che tali termini sono tra loro equivalenti, giacché indicano entrambi delle variabili intervenienti che vengono riferite a partire dall’osservazione di alcune risposte e di alcuni stimoli. Oggi prevale la tendenza a parlare della paura come risposta multidimensionale che indicherà sensazioni soggettive, alterazioni neurovegetative modificazioni motorie e comportamentali. Ha paura e in linea di massima fenomeno normale e al tipo, a proteggere l’individuo dal pericolo.
Il bambino sono fondamentali funzioni evolutive a protezione dell’individuo e della specie: senza tale meccanismo il bambino non imparerebbe a tenersi lontano da molteplici pericoli, a invitarli, a farvi fronte in modi opportuni. Nel lessico italiano corrente i termini “paura” e “ansia” hanno una larga sovrapposizione semantica, ma non tale che si possono utilizzare scambievolmente. Quando parliamo di paura, parliamo di uno Stato si toglie l’individuo che viene esplicitamente messo in rapporto a condizioni specifiche e definite (stimoli, situazioni, eventi): si tratta dunque di una risposta che si definisce in rapporto a situazioni-stimolo; come se vengono a cessare, la risposta (paura) cessa. Una definizione può essere la seguente:
determini paura è considerato una denominazione coincisa di una risposta complessa, la quale comprende:
un resoconto verbale dello stato soggettivo di tensione o di apprensione;
uno stato di attivazione fisiologica che interessa il sistema neuroendocrino il sistema nervoso autonomo;
manifestazioni comportamentali specifiche, come freezing, reazione di fuga e di evitamento, limitazioni e scadimenti nelle capacità delle prestazioni di un individuo.
Si parla così di paure, per descrivere compendiariamente risposte che hanno luogo entro parametri spazio-temporali definiti; in altre parole, ci si riferisce a stati prosatori dell’individuo, in presenza di condizioni o situazioni-stimolo definite.
Auguro eccessivamente intense persistenti possono dar luogo a vere e proprie fobie. Una fobia può essere definita come una paura con caratteristiche peculiari:
è sproporzionata rispetto alla realtà della situazione; non è intaccata da spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti;
trascende la capacità di controllo volontario che il soggetto è in grado di mettere in atto;
conduce all’evitamento -sistematico della situazione stimolo;
rimane per un periodo prolungato di tempo senza risolversi o attenuarsi;
comporta un certo grado di disadattamento per l’interessato;
l’individuo riconosce che la paura è irragionevole e che non è dovuta a effettiva pericolosità dell’oggetto, attività situazione temuta.

 

Articolo scritto da : Psicologa Cuneo, Dottoressa Silvia Parisi

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