Cerca:
comunicati-stampa.biz
 Login | RSS |

Comunicati stampa

Ogni giorno tutte le informazioni aggiornate dal Web. Richiedi gratuitamente la pubblicazione del tuo comunicato.
Ti trovi su: Home » Weblog » Economia e finanza » Blog article: Crisi economica, la ripresa potrebbe essere più ardua per via dalle mosse di Pechino | Comunicati stampa

Crisi economica, la ripresa potrebbe essere più ardua per via dalle mosse di Pechino

12 Maggio 2020 da helly

In queste settimane l’attenzione è tutta rivolta all’impatto sanitario ed economico del virus Covid. La pandemia ha infatti aperto la strada a una crisi economica senza precedenti. Quello che cattura l’attenzione è chiaramente la “parte visibile” di questa crisi. Sono i molti negozi ancora chiusi, le fabbriche che faticano a riaprire dopo il lungo lockdown. Sono i consumi in netto declino per mancanza di denaro. E’ la disoccupazione che minaccia di tornare a livelli record. Il crollo della produzione.

I fattori nascosti dietro la crisi economica

valuta cineseDietro a queste evidenze della crisi economica, ci sono però altri fattori che agiscono in modo più strisciante. Fattori che passano in sordina e che potrebbero colpirci in futuro, rendendo più ripida la strada della ripresa economica. E’ la sottile battaglia valutaria tra le due maggiori potenzie mondiali, ovvero USA e Cina. Premettiamo che tra tutte le valute più importanti a livello globale, quella cinese non si muove in maniera autonoma. I suoi movimenti sono solo parzialmente frutto del mercato. A differenza degli Stati Uniti o dell’Eurozona, la Cina stabilisce ogni mattina un tasso di riferimento attorno al quale la sua valuta non può variare di oltre il 2%.

L’arma valutaria di Pechino

Agendo su questo meccanismo, Pechino con piccole correzioni può raggiungere lo scopo di svalutare o rivalutare la sua valuta. La svalutazione dello yuan, ad esempio, ha consentito alla Cina di farsi un baffo dei dazi imposti dagli USA. Infatti ha reso meno costosi i suoi prodotti per gli acquirenti che utilizzano altre valute.

E’ fuori di dubbio che lo yuan si sia spostato sensibilmente verso il basso. Ha toccato il minimo contro il dollaro da marzo, avvicinandosi ai livelli che aveva lo scorso mese di ottobre scorso. Chi sa che cos’è il forex fx, comprende bene quanto sia rilevante la discesa di oltre il 14% che lo Yuan ha avuto contro il biglietto verde da marzo 2018.

Il rischio per chi vuole riprendersi dal Coronavirus

Ma cosa c’entra questo col coronavirus? C’entra eccome, perché il deprezzamento della moneta può diventare un’arma redditizia di fronte al disastro economico provocato dal coronavirus, alimentando l’appeal dei prodotti cinesi nel mondo (per via del costo minore). Ma è pure un meccanismo rischioso, perché potrebbe portare ad una fuga di capitali dalla Cina. Pechino sta quindi giocando una partita pericolosa, i cui effetti potrebbero ricadere su tutti quanti.

Dobbiamo ricordarci che la Cina è il primo consumatore al mondo di petrolio e metalli industriali, che si pagano in dollari. Uno yan debole farebbe cadere gli indicatori leading della domanda, e un calo della domanda spingerebbe al calo dei prezzi. Le economie che dipendono da queste materie prime (Australia, Canada, Brasile, Paesi mediorientali) verranno soffocate. Il calo dello yuan finirebbe anche per penalizzare l’Eurozona, per via delle pressioni deflazionistiche che innescherebbe. Bisogna quindi ricordarsi del ruolo di “stabilizzatore” dello Yuan per tutti i mercati. E dei pericoli provocati da suoi movimenti eccessivi.

Inserito in Economia e finanza | Nessun Commento »

Lascia un commento

Nota bene: I commenti saranno soggetti a moderazione.