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Investitori rivivono l’incubo Lehman Brothers con il caso della cinese Evergrande

25 Settembre 2021 da helly

La fine del mese di settembre porta uno strascico pesante per i mercati, ossia la crisi del colosso cinese Evergrande. Il timore che la presumibile onda d’urto si faccia sentire su tutte le Borse mondiali spaventa gli investitori.

Il crack del colosso cinese spaventa gli investitori

investitori EvergrandeA mettere ulteriore timore è quanto riaffiora nella mente degli investitori. Il ricordo dello scandalo Lehman Brothers (il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali) è ancora vivo, visto che il risparmiatore ha una memoria da elefante quando si parla d’investimenti, e soprattutto di brutte batoste.
Ecco perché la crisi finanziaria del colosso immobiliare cinese spaventa parecchio. Rievoca pessimi ricordi.

Il primo contraccolpo è un assaggio

Un primo assaggio si è avuto lunedì 20 settembre, quando i listini globali sono andati a picco mentre saliva la paura del default dell’azienda immobiliare cinese.
A pagare lo scotto maggiore sono state le banche di tutto il mondo. Un rosso diffuso che ha coinvolto gli istituti americani, ma anche il colosso del DAX Deutsche Bank, passando per le italiane Intesa, BMP e via discorrendo.

La posizione di Pechino

Bisogna però sottolineare la posizione di Pechino. Il governo cinese da una parte ha chiarito che non intende impegnarsi per salvare Evergrande. Non vuole alimentare il concetto che esistano delle società “too big to fail“, tanto c’è sempre lo Stato a metterci una pezza.
Ma al tempo stesso non lascerà completamente Evergrande al proprio destino, non potendo ignorare il destino di tanti piccoli investitori privati e le ripercussioni globali del crack del colosso immobiliare nazionale.

Per questo motivo ha già preso delle contromisure per favorire una eventuale ristrutturazione del gigantesco debito di Evergrande, dando dei segnali sicuri e affidabili che non farà crollare tutto senza muovere un dito. Ha immesso liquidità sul mercato, ma soprattutto ha dato indicazioni alle maggiori banche di agevolare l’eventuale rinegoziazione del debito. Bisogna ricordarsi che le maggiori banche cinesi sono legate a Pechino con un cordone ombelicale bello rigido.
Vedremo se tutto questo basterà a evitare che i venti di bufera possano spargersi dal Dragone Giallo al resto dei listini mondiali.

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