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Maurizio Tamagnini: la scommessa fintech, intervista all’AD di FSI

16 Giugno 2022 da articolinews

Prima Cedacri, poi Lynx e a breve Bcc Pay: FSI continua a investire nel fintech made in Italy. Un percorso avviato nel 2017 da Maurizio Tamagnini e raccontato dall’AD in una recente intervista su “Milano Finanza”.

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini (FSI): “Tech, un mondo dove l’innovazione è continua”

“Gli ingegneri e gli informatici italiani sono tra i migliori d’Europa, per questo ci teniamo così tanto a scoprire aziende italiane tech in cui investire”. Non ha dubbi Maurizio Tamagnini. Per l’Amministratore Delegato di FSI il fintech in Italia rappresenta un’opportunità a dir poco “enorme”. Il Paese è ancora indietro sul tema della digitalizzazione e, con un rapporto tra investimenti in IT e PIL tra i più bassi in Europa, lo spazio di manovra è una vera e propria prateria. Non è un caso dunque che fin dalla sua costituzione FSI abbia deciso di puntare sul settore configurandosi come il maggior investitore nel Paese. Intervistato da “Milano Finanza”, l’AD ha dichiarato: “Investire nelle aziende italiane fintech, in particolare in quelle che hanno già una struttura e sono aperte al cambiamento, è un ottimo investimento. Per questo FSI si è strutturata con un team appositamente focalizzato sul tech guidato dal CIO Barnaba Ravanne”. Ma soprattutto, aggiunge Maurizio Tamagnini, si tratta di un investimento “trainante per l’economia del Paese”. Il credito bancario infatti non è più sufficiente a coprire le esigenze dei grandi player del settore: “In questo mondo l’innovazione è continua e vanno prese delle decisioni in tempi brevissimi. Sul tech abbiamo un punto di osservazione privilegiato, essendo io presidente di ST Microelectronics”.

Maurizio Tamagnini: le ultime operazioni targate FSI e gli obiettivi futuri

L’accelerazione di FSI nel fintech è iniziata nel 2017 con l’ingresso in Cedacri, società specializzata in software per il banking e servizi cloud. Un’avventura portata avanti con l’acquisizione di Oasi e Cad.It e l’individuazione di ION Investment Group come partner. Già con Cedacri, ricorda Maurizio Tamagnini, FSI ha sviluppato l’approccio che oggi contraddistingue il suo operato: trovare le realtà più promettenti, investire lasciandole prive di debito e quindi di crescere, e accompagnarle nel percorso fino a trovare nuovi investitori per un ulteriore sviluppo. FSI intende replicare lo stesso metodo anche nell’operazione BCC Pay annunciata lo scorso febbraio in partnership con Iccrea Banca: “Come in Cedacri abbiamo trovato in BCC Pay ottime competenze nel team guidato dal ceo Fabio Pugini. Anche in questo caso il nostro orizzonte di investimento è di medio-lungo periodo”. Nel frattempo FSI volge il suo sguardo già ai prossimi mesi. L’obiettivo, conclude Maurizio Tamagnini, è individuare ulteriori piattaforme software su cui investire, con un’attenzione specifica ai sistemi ERP (Enterprise Resource Planning): “A oggi l’investimento più simile che abbiamo fatto è quello in Lynx, system integrator specializzato in soluzioni tecnologiche a supporto di grandi aziende nel settore utility, di banche, assicurazioni e pubblica amministrazione”.

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