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Industria del Wealth impreparata a servire i giovani benestanti

7 Ottobre 2022 da helly

C’è un dato molto importante, che riguarda la distribuzione della ricchezza a livello planetario. Un lato che dovrebbe mettere in stato di allerta l’industria del wealth mangement. Si tratta dell’aumento vertiginoso del numero di giovani benestanti, che sono potenziali clienti proprio di questo settore.

La nuova sfida per l’industria del wealth

industria del wealth mangementSecondo una recente ricerca, entro il 2025 i giovani investitori benestanti, che hanno età compresa tra i 20 e i 45 anni e un patrimonio superiore a un milione di dollari, salirà alla ragguardevole cifra di 19,5 milioni. Di questi, 7 milioni sono in Europa, che peraltro è la prima in classifica fra tutte le aree geografiche avendo superato anche il Nord America.

Questo nutrito numero di giovani investitori benestanti rappresenta un bacino di utenza importantissimo per l’industria del wealth management, a patto che quest’ultima sappia cogliere le sfide che essa comporta.

I nuovi ricchi

Questo plotone di giovani ricchi ha esigenze molto diverse rispetto agli investitori maturi e quelli della generazione scorsa. Hanno il desiderio di essere coinvolti ed informati tempestivamente sulle decisioni di investimento. Non vogliono dare carta bianca all’industria del wealth, ma vogliono esserne partecipi, conoscendo il contesto in cui si muovono i gestori.

Se gli propongono investimenti a lungo termine, vogliono sapere perché e come; se gli propongono investimenti intraday, vogliono conoscere i dettaglio, se gli propongono di fare investimenti ad alta speculazione, vogliono capire come fare scalping. Non accettano soltanto delle raccomandazioni guidate, ma vogliono una consulenza che sia completa e personalizzata, oltre che strettamente focalizzata in base ai bisogni del proprio ciclo di vita.
Cosa non meno importante, preferiscono una comunicazione digitale che riduca sensibilmente quella cartacea.

Un percorso minato per il wealth

È chiaro che di fronte a queste nuove sfide, l’industria del wealth management deve modificare la propria struttura. Ad oggi nessun market maker sul mercato, sia esso una banca o una società di intermediazione o wealtech, è in grado di offrire delle risposte complete a questa platea di giovani ricchi.
Il mondo delle banche sembra reagire in maniera troppo lenta ai cambiamenti del mercato e della domanda.

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