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Terna, il monito dell’AD e DG Stefano Donnarumma: “Senza accumuli nessun beneficio da rinnovabili”

19 Ottobre 2022 da pressreleaself

Su rinnovabili e accumuli il Paese non può tergiversare ulteriormente, raccomanda Stefano Donnarumma.

 Stefano Donnarumma, AD Terna

Stefano Donnarumma: “Con prezzo dell’energia elettrica disancorato dal costo del gas bollette giù del 90%

Se il prezzo dell’elettricità dipendesse esclusivamente dal costo delle fonti rinnovabili e non da quello del gas, il peso della componente energia sulla bolletta oggi potrebbe già ridursi di quasi il 90%. A commentare il dato è Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Ecco perché è necessario che il Paese lanci al più presto un “massiccio programma di investimenti” sulle energie rinnovabili e soprattutto sullo sviluppo della capacità di accumulo di grande taglia, per il manager l’unica vera alternativa alla dipendenza italiana dal gas russo. Una necessità già evidenziata nell’ultimo Piano di Terna, che da qui ai prossimi dieci anni destinerà 18 miliardi per abilitare la transizione ecologica. Senza la giusta capacità di accumulo il Paese rischia di rendere vani gli sforzi sulla produzione di energia green, avverte Stefano Donnarumma: “La verità è che l’accumulo di energia elettrica è un sistema di compensazione della rete e se questo non viene fatto, non si può godere dei benefici delle rinnovabili”.

Stefano Donnarumma: necessario accelerare sul percorso tracciato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima

Gli accumuli di grande taglia sono fondamentali per conservare i volumi di energia prodotti dal fotovoltaico, sovrabbondanti nelle ore centrali, e redistribuirli così durante il resto della giornata, spiega Stefano Donnarumma. Al momento il Paese sconta un ritardo causato da diversi errori di pianificazione, aggiunge l’AD e DG di Terna, ed è necessario accelerare sul percorso tracciato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Secondo le stime del Gruppo, per arrivare ad installare la capacità di accumulo prevista dal Pniec al 2030 l’investimento si aggira sui 15 miliardi di euro. Investimento che, sottolinea Stefano Donnarumma, porterà ad un duplice beneficio: “Da un lato avrà un impatto positivo sul Pil pari a oltre 40 miliardi di euro; dall’altro, grazie agli accumuli, sarà possibile immettere in rete circa 16 terawattora all’anno di energia rinnovabile”. Allo stesso modo si dovrà accelerare anche sulla produzione di rinnovabili, intervenendo in particolare sui processi di autorizzazione degli impianti fotovoltaici ed eolici.

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