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Davide D’Arcangelo ospite del programma “Io, Chiara e il green”: il ruolo della digitalizzazione

7 Dicembre 2022 da articolinews

Esperto di innovazione e di politiche industriali, Davide D’Arcangelo ha recentemente partecipato al programma di Isoradio “Io, Chiara e il green” dedicato alla transizione energetica.

 Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo, l’importanza di una digitalizzazione consapevole

Negli ultimi anni la digitalizzazione ha avuto un ruolo preponderante nella nostra quotidianità. La pandemia ha infatti accelerato un processo, già in atto, in cui l’home working, la didattica a distanza e la sanità digitale sono diventati i protagonisti. Fondazione Italia Digitale, per la quale Davide D’Arcangelo è responsabile dello sviluppo, ha recentemente organizzato a Torino il primo “Festival del digitale popolare”: la tre giorni ha coinvolto grandi player del mondo digitale e diversi artisti con lo scopo di approfondire le sfide, ma anche le preoccupazioni legate a questa digitalizzazione. L’evento ha consentito di esporre i dati di un’indagine effettuata secondo cui la popolazione italiana risulta oggi essere fortemente digitalizzata. “C’è stata una spinta verso i social – spiega Davide D’Arcangelo, ospite all’interno del podcast “Io, Chiara e il green” – ma non una digitalizzazione consapevole di quelli che sono gli strumenti”. Dallo studio emerge infatti che oltre il 70% degli over 50 utilizza il digitale solo per i social network e le chat. Sono invece decisamente inferiori le percentuali di coloro che seguono podcast, blog o utilizzano piattaforme di videoconferenza. Oggi è quindi necessario che le nuove tecnologie vengano usate in modo consapevole e responsabile per il bene della comunità, evitando inoltre l’emergere di forti disuguaglianze.

Davide D’Arcangelo, gli eventuali rischi della transizione digitale

Le enormi potenzialità della transizione digitale sono indiscutibili, ma quali sono i rischi che potrebbero verificarsi? “Se non abbiamo la capacità di vendere questa tecnologia come “amica” – spiega Davide D’Arcangelo – ovvero, dando la possibilità a tutti coloro che hanno delle barriere di accesso alla digitalizzazione, rendendola più semplice”, esiste il rischio concreto che una gran parte della popolazione, soprattutto i più anziani, possa rimanere esclusa. L’organizzazione di corsi di formazione e di alfabetizzazione, unita a una Pubblica Amministrazione più semplice ed efficace, potrebbe ovviare a questo problema. Dei 209 miliardi di fondi totali, il PNRR ne ha stanziati quasi 67 per la digitalizzazione della PA che potrebbe contribuire così a introdurre la digitalizzazione nelle case di tutti. Come ricorda Davide D’Arcangelo, chi appartiene alla fascia cha va dai 18 ai 54 anni consuma in media dalle tre alle cinque ore digitali. “Se avessimo una PA digitale, ovvero un Paese competitivo – sottolinea – che ci desse per prima l’esigenza di confrontarci con la digitalizzazione, e questa fosse molto amichevole, facile e accessibile, questo processo di digitalizzazione avverrebbe quasi in automatico”. Oggi è quindi necessario che la PA si adegui agli standard di mercato, ripensando gli interi processi in ottica digitale.

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