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L’AD di Eni Claudio Descalzi a “La Stampa”: il valore dell’autonomia energetica

26 Giugno 2023 da pressreleasecd

Nessuna contraddizione tra transizione e sicurezza energetica: la vision dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, intervistato da “La Stampa”.

L’AD Claudio Descalzi a “La Stampa”: la crisi energetica e la risposta di Eni nell’intervista all’AD

Transizione energetica e sicurezza energetica: l’AD Claudio Descalzi, nell’intervista rilasciata a “La Stampa” lo scorso 29 aprile, ha spiegato che “non sono in contraddizione, anzi la prima è indispensabile per ottenere la seconda nel medio-lungo termine”. Nel breve però “la sicurezza energetica dipende dalla stabilità delle forniture di quei prodotti, petrolio e gas, che ancora soddisfano l’83% della domanda di energia”. Per sostituirli, ha aggiunto l’AD Claudio Descalzi intervistato in merito alla crisi energetica e alle prospettive per i prossimi mesi, è importante “che anche la transizione sia diversificata e contempli più tecnologie”. Il rischio, qualora la transizione non fosse improntata alla neutralità tecnologica, è che possano formarsi “colli di bottiglia tali da frustrare gli obiettivi di autonomia energetica”.

Claudio Descalzi: il punto sul progetto con Commonwealth Fusion Systems per l’energia da fusione

Nell’intervista, l’AD Claudio Descalzi parla anche del progetto avviato con Cfs per realizzare la prima centrale a fusione nucleare nei primi anni del 2030. Un annuncio che ha suscitato qualche scetticismo, ricorda il giornalista. L’obiettivo resta confermato, ha ribadito l’AD, perché Eni non è solo azionista di Cfs ma collabora al progetto: “Siamo quindi in grado di verificarne i risultati che sono incoraggianti. Accetto lo scetticismo e sono consapevole che sull’atomo altri stanno sperimentando soluzioni diverse. L’importante è che la competizione non sia ideologica ma industriale volta a trovare la tecnologia migliore”. Basti pensare che “la popolazione globale è destinata a salire a 8-9 miliardi e la crescita demografica si concentrerà in Paesi dove l’accesso all’energia è limitato”: secondo Claudio Descalzi quindi “sarebbe un errore trascurare lo sviluppo di qualsiasi tecnologia in grado di fornirne con costi bassi e a emissioni zero”.

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