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Un Milione di Euro di Premio agli Scopritori delle Monete d’Oro Romane

4 Febbraio 2024 da comproorosubitofirenze

Un milione di euro di premio alla proprietaria della ditta che nel 2018 trovo a Como un’anfora piena di monete d’oro romane
Questa a la sentenza del consiglio di stato ha stabilito dopo ben 5 anni di ricorsi dovuti alla misera offerta fatta dalla soprintendenza che non arrivava al 10% del valore del ritrovamento.
Andando contro la percentuale prevista del 25% come premio per il ritrovamento ma essendo anche proprietari dell’area di ritrovamento il valore del premio potrebbe anche raddoppiare grazie ad un altro 25% riservato ai proprietari del luogo del ritrovamento.
Una battaglia legale che ancora potrebbe non essere finita se non venisse accettata l’offerta di un milione di euro decisa dal consiglio di stato ben lontana da quella fatta dalla soprintendenza e inizialmente confermata dallo stesso tar che aveva bocciato il ricorso.
L’assegnazione del valore iniziale del premio che non arrivava a 400 mila euro era frutto di una attribuzione arbitraria del valore delle mille monete d’oro perfettamente conservate. Una cifra ridicola che si avvicina più ad un valutazione a peso come quella che fanno gli operatori professionali i cosiddetti compro oro che al reale valore di un ritrovamento archeologico eccezionale come quello delle mille monete d’oro romane ritrovate a Como.
Una sentenza quella del consiglio di stato che rende giustizia agli scopritori del tesoro che fin dall’inizio hanno onestamente subito segnalato il ritrovamento alla soprintendenza.
La speranza è che questa sentenza faccia giurisprudenza è che sia un segnale non solo per le persone che effettuano dei ritrovamenti storici importanti ma anche per la soprintendenza a modificare un atteggiamento apertamente ostile verso l’onesta di chi correttamente segnala ritrovamenti importanti invece che appropriarsene con il rischio che vengano dispersi sul mercato o in qualche collezione privata.
Anche perché in questo caso oltre a trattarsi di monete perfettamente conservate le datazioni delle ultime emissioni risalgono al 472-474 d.C. e vi sono di pezzi a nome di Onorio, Arcadio, Teodosio, Valentiniano III, Maggioriano, Libio Severo, Antemio e Leone I.

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