Prezzo del gas naturale sempre più decorrelato dal petrolio


Negli ultimi quattro anni la dinamica che porta alla formazione del prezzo del gas naturale è cambiata. Se dal dopoguerra fino al 2020 c’era una forte correlazione rispetto all’andamento del prezzo del petrolio, gli scenari sono cambiati con lo scoppio della guerra in Ucraina.
I nuovi driver del prezzo del gas naturale
A causa dell'invasione della Russia c'è stata una drastica riduzione delle importazioni tramite gasdotto da Mosca verso l'Unione Europea. Tutto questo, oltre a incidere in maniera forte sull'andamento del prezzo del gas naturale, ha costretto il vecchio continente a creare una nuova struttura per il proprio approvvigionamento.
Allo stesso tempo si è rotta quella stretta relazione che c'era con il mercato del petrolio, rendendo più autonome le determinanti per la formazione del prezzo del gas, tanto a livello regionale che a livello globale.
La complessità dei trasporti
In questi ultimi anni le variabili che incidono sul mercato del gas sono diventate più numerose rispetto al passato e anche rispetto a quelle che incidono sul mercato petrolifero. Più complessità quindi, che si legano innanzitutto alla doppia modalità di trasporto del gas.
Quello naturale può essere spostato sia nella forma gassosa che nella forma liquida (GNL), rispettivamente tramite i gasdotti e le navi metaniere. Queste ultime però hanno costi più elevati, oltre che vincoli che limitano la loro capacità complessiva di trasporto. Senza considerare poi le turbolenze geopolitiche che talvolta interrompono o costringono ad allungare le rotte di trasporto, con inevitabili conseguenze sul prezzo del gas naturale, che tra ottobre 2023 e dicembre 2024 è rimbalzato tra 1,900 e 3,800 (con l’indicatore RSI che oscillava tra ipercomprato e ipervenduto).
Offerta e variabili climatiche
Se l’offerta di gas resta abbondante e non presenta problemi (prima grande differenza rispetto al mercato petrolifero), il nodo cruciale è proprio quello del suo trasporto agli utilizzatori finali. La fitta rete di gasdotti che attraversa l’Europa consente di rendere questo mercato abbastanza omogeneo nella macroarea, per cui c’è un prezzo unico per tutti. Lo stesso discorso non vale per Nord-America e Asia, dove le reti gli gasdotti sono poco omogenee o addirittura abbastanza isolate.
Soprattutto nei periodi più freddi dell’anno, quando la richiesta in aumento, ciò può provocare forti shock nel prezzo del gas naturale (l’effetto slippage). Ma la volatilità può crescere anche in relazione all’andamento del ciclo economico, visto l’utilizzo del gas anche in ambito industriale. Proprio l’elevata variabilità del prezzo rende il gas un asset speculativo interessante per molti operatori finanziari.
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