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Mercato del gas, la crisi non è solo una questione invernale

29 Marzo 2025 da helly

Nelle ultime settimane è di nuovo diventato problematico lo scenario sul mercato del gas. E la conseguenza è stata un aumento del prezzo in Europa. C’entra sicuramente il fattore stagionale, perché l’inverno freddo aumenta i consumi. Ma le criticità sono più strutturali e potrebbero manifestarsi anche nei prossimi mesi.

I nuovi problemi sul mercato del gas

mercato del gasPartiamo da una premessa per far comprendere come funziona il mercato del gas. Durante i mesi freddi la richiesta cresce per via dell’esigenza di riscaldamento. A fronte una domanda più robusta, i Paesi fanno affidamento sulle scorte di gas. Tali scorte vengono formate solitamente in primavera e in estate, quando i prezzi sono più bassi di quelli invernali, e conviene comprarlo.

Chiarito questo aspetto, possiamo capire perché il mercato del gas è di nuovo sotto pressione. Il motivo principale che ha spinto il prezzo a crescere è legato anzitutto al freddo intenso nell’Europa nordoccidentale. Questo spinge la domanda di energia per il riscaldamento, alimentando così i prelievi di gas dagli stoccaggi. Le scorte sono così scese drasticamente, arrivando ai livelli più bassi (per questo periodo) dal 2022, ossia dall’anno della crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina. Ciò ha dato slancio al prezzo.

La corsa del gas sul TTF

All’inizio di febbraio i futures sul gas naturale europeo sono arrivati sul massimo degli ultimi due anni a 58,039 euro per MWh al Title Transfer Facility (fonte dati Pocket Option Italia), il punto di scambio virtuale di Amsterdam che funge da riferimento per il mercato regionale. Sarebbe un prezzo equivalente a 100 dollari per un barile di petrolio (tantissimo).
La successiva discesa ha allentato un po’ la tensione, ma comunque il mercato del gas resta sotto pressione.

Problemi seri non ora, ma dopo…

Quando l’inverno finirà, c’è il pericolo che i problemi non finiscano. I Paesi dovranno reintegrare le loro scorte, e la necessità di riempimento degli stoccaggi spingerà massicci acquisti di gas in vista della successiva stagione fredda, quella del 2025-2026. sotto questo aspetto, gli indicatori che anticipano il trend non preannunciano nulla di buono.

Siccome le forniture di gas via tubo dalla Russia sono sempre minori, per approviggionarsi bisognerà importare gas liquefatto (Gnl) via nave, ritrovandosi a competere con gli acquirenti asiatici. Maggiore competizione significa prezzo più alto. Gli stati membri dell’Unione potrebbero avere difficoltà a integrare le loro scorte di combustibile e a prepararsi all’inverno prossimo.

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