“Liberi di non comprare”, il manifesto anticonsumista


Un invito alla rivoluzione personale
*Liberi di non comprare. Un invito alla rivoluzione* (Mauna Kea Edizioni, seconda edizione) di Raffaella Milandri è un’opera potente e pluripremiata che si conferma un faro di riflessione in un’epoca dominata dal consumismo.
Definito dall’autrice stessa come un libro “profetico”, il testo non si limita a criticare la società dei consumi, ma invita a una trasformazione individuale e collettiva, per riscoprire il valore dell’umanità contro un sistema che riduce le persone a meri consumatori.
“Dobbiamo smettere di essere denaro e tornare a essere uomini”, dichiara Milandri, sottolineando come il consumismo sia alla radice di problemi globali come l’inquinamento, la solitudine, la perdita di valori e le disuguaglianze sociali.
Il libro, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, si distingue per il suo approccio narrativo e riflessivo.
Attraverso il dialogo immaginario con Jesus, un senzatetto di New York, Milandri esplora la povertà interiore di una società ossessionata dal possesso, contrapponendola alla saggezza millenaria dei Popoli Indigeni, come Nativi Americani, Boscimani e Aborigeni.
Questi ultimi offrono una prospettiva preziosa su una vita in armonia con la natura, lontana dalle logiche consumistiche.
Il testo è arricchito da contributi autorevoli: lo scrittore Renzo Paris riflette sull’anticonsumismo di Pasolini, lo storico Francesco Barbagallo offre un’analisi dei “mala tempora” del nostro tempo, mentre il regista Bruno Bozzetto e Sabrina, sopravvissuta al terremoto del Centro Italia, aggiungono voci che amplificano il messaggio universale del libro.
“Questo libro appassionato ribalta i luoghi comuni sui rapporti tra paesi avanzati e Popoli Indigeni”, scrive Barbagallo, evidenziando l’approccio innovativo di Milandri.
Con uno stile incisivo e accessibile, *Liberi di non comprare* non propone semplici soluzioni di risparmio, ma una vera “guerra individuale” per la libertà, per ridare dignità alla propria esistenza e alleggerire il peso sul Pianeta, soffocato da inquinamento e rifiuti.
La nuova edizione, aggiornata e ampliata, approfondisce ulteriormente il tema della sostenibilità e della crisi dei valori umani, rendendo il libro ancora più attuale in un mondo che corre verso l’autodistruzione.
Raffaella Milandri: un’autrice al servizio dei diritti umani
Raffaella Milandri è una figura poliedrica: scrittrice, giornalista, fotografa umanitaria, viaggiatrice solitaria e attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni. Laureata in Antropologia all’Università di Bologna, è un’esperta di Nativi Americani e membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana e della tribù Crow in Montana, nella stessa famiglia adottiva di Barack Obama.
La sua missione è dare voce a chi non ce l’ha, portando alla luce le storie, le culture e le lotte dei Popoli Indigeni attraverso libri, reportage e conferenze.
Con oltre dieci pubblicazioni all’attivo, tutte incentrate sui diritti umani e i Popoli Indigeni, Milandri ha esplorato realtà remote e complesse, come quelle dei Pigmei, degli Aborigeni e degli Inupiaq in Alaska.
Tra le sue opere più note:
*Io e i Pigmei. Cronache di una donna nella foresta* (2011),
*La mia tribù. Storie autentiche di Indiani d’America* (2013),
*In Alaska. Il paese degli uomini liberi* (2017) e
*Nativi Americani. Guida alle tribù e alle riserve indiane degli Stati Uniti* (2021), un’opera completa e aggiornata sul mondo delle tribù indiane.
La sua ricerca si basa su un lavoro meticoloso, come dimostra l’analisi di oltre 5000 pagine di archivi americani per *La mia tribù*,
che mette in luce il rapporto tra i Nativi Americani e il governo statunitense, inclusi scandali come il piano di sterilizzazione forzata delle comunità indigene.
Un messaggio universale
“Liberi di non comprare non è solo un libro, ma un invito a ripensare il nostro posto nel mondo”, afferma Milandri.
“Ho sentito l’urgenza di scriverlo per promuovere una letteratura etica che abbia una funzione sociale e civile”.
La sua opera si rivolge a chi cerca un cambiamento autentico, ispirandosi ai Popoli Indigeni come modello di convivenza pacifica ed ecosostenibile, in netto contrasto con una società consumistica sempre più fragile.
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